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Sciacca, concluso convegno “Trivellare il Mediterraneo”

Si è tenuto a Sciacca l’incontro dal titolo “TRIVELLARE IL MEDITERRANEO – …riflessioni e considerazioni dopo la Conferenza di Parigi”, organizzato dal WWF o.a. Sicilia Area Mediterranea.

Dagli interventi è emerso che il Mare Nostrum è troppo piccolo (1% dei mari del mondo) per sopportare l’alto carico di traffico marittimo cui è soggetto (30% del pianeta, che diventerà il 50% non appena sarà raddoppiato il canale di Suez).

A ciò si aggiunge la fragilità del complesso di biodiversità, delle risorse di pesca, e poi ancora la presenza di vulcanesimo diffuso ad incrementare il rischi sismico.

Ed ancora i traffici umani dei giorni nostri, che troverebbero nelle piattaforme petrolifere dei facili attracchi, nuove stazioni di smistamento per i trafficanti di uomini.

Inoltre, le piattaforme costituirebbero un anello debole nel delicato scenario che ci vede vittime di attentati terroristici.

Un minimo incidente potrebbe causare la morte del Mare Mediterraneo e la fine di tutto il gracile comparto turistico faticosamente costruito da decenni di politiche accorte.

Si. Indubbiamente, far trivellare il Mediterraneo ed installarvi delle piattaforme per l’estrazione di gas o petrolio sarebbe da stupidi.

In apertura, hanno salutato i lavori il Sen. Giuseppe Marinello, Presidente della Commissione Ambiente del Senato, l’Arch. Massimiliano Trapani, Presidente dell’Ordine Architetti P.P.C. di Agrigento, il Dr. Vincenzo Grillo, Presidente Agrotecnici AG-TP, il Dr. Sergio Sciacchitano, in rappresentanza della Guardia Ecozoofila Nazionale, il Dr. Pino La Torre, per l’Ordine degli Agronomi e Forestali.

Le relazioni sono state esposte dal geologo Emanuele Siragusa, dall’ing. Mario Di Giovanna e dal Dr. Franco Andaloro, Delegato Regionale del WWF.

A presiedere e coordinare i lavori è stato il Presidente del WWF o.a. Sicilia Area Mediterranea, arch. Giuseppe Mazzotta, che ha ringraziato tutti i partecipanti.