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Sesso a 12 anni, Turchia apre a legalizzazione e scoppia polemica

Sale la polemica in Turchia e rimbalza all’estero la decisione della Corte costituzionale turca di aprire la porta alla legalizzazione di atti sessuali con ragazzini tra i 12 e i 15 anni, cosa che – si indignano intellettuali e attivisti per i diritti – lascerà impuniti molti casi di abusi su bambini. L’Alta corte turca è stata chiamata a discutere un esposto da parte di un tribunale distrettuale che lamentava l’assenza nella legislazione nazionale di una diversificazione per fasce d’età dei casi di abusi su minori. Il tribunale di Basfra ha chiesto una delibera sul fatto che “dal punto di vista dei bambini tra i 12 e i 15 anni coinvolti nel reato non sono previste conseguenze legali che considerino il consenso delle vittime che dispongano della capacità di comprendere il significato e la portata dell’atto sessuale rivolto a loro stessi”. Inoltre, la “pena riguardante gli atti sessuali avuti con il consenso delle vittime è troppo alta” e in particolare “l’età minima stabilita a 15 anni per le aggravanti distrugge la proporzione tra il beneficio giuridico e la pena”. La corte costituzionale con la sua sentenza ha praticamente confermato questo esposto, dove si afferma la necessità di fare una distinzione tra atto sessuale consenziente e non. Nella motivazione della Corte costituzionale si afferma che il comma 1 dell’articolo 103 è annullato per “motivi legali tecnici” e perchè la mancanza di una “gradualità” della pena in base alle “caratteristiche della concreta azione” è stata considerata “contraria al principio di proporzionalità”. La corte specifica che “non è nemmeno suggerita la depenalizzazione dei reati sessuali per i minori di 15 anni” e afferma inoltre che ” la decisione di annullamento entrerà in vigore 6 mesi dopo la pubblicazione nella gazzetta ufficiale, per dare modo al potere legislativo di fare le opportune modifiche alla legge