Si spaccia per il pornostar Trentalance e minaccia showgirl Mattera: messinese nei guai

Aveva assunto una falsa identità virtuale sui principali social network spacciandosi per Franco Trentalance, illustre pornodivo noto al grande pubblico come “lo stantuffo di Rimini”, per ricattare la showgirl Justine Mattera.
Ora Antony Repici, messinese classe 1990, è finito sotto indagine a Milano per sostituzione di persona e tentativo di violenza privata. Il pm Alessandro Gobbis, titolare del fascicolo, nei giorni scorsi gli ha notificato l’avviso di chiusura indagini ed è pronto a chiedere per lui il rinvio a giudizio.
I fatti risalgono all’estate-autunno del 2012. Il giovane, esperto di informatica, aveva appreso dalla stampa scandalistica che la soubrette e il pornodivo avevano da poco stretto un rapporto di amicizia. Così, come spiega il magistrato nell’avviso di garanzia contestuale alla chiusura delle indagini, “creando il falso profilo Facebook ‘franco.trenta67’ e il falso profilo twitter ‘@francotrentala1’, si sostituiva illegittimamente alla persona di Franco Trentalance” e in questo modo “induceva in errore Justine Mattera, con la quale intratteneva delle conversazioni telematiche attribuendosi l’identità del predetto Franco Trentalance”.

Poi, a novembre, la decisione di rivelare alla sua interlocutrice virtuale la propria reale identità. Ed è a questo punto che è scattato il ricatto, costato al giovane informatico l’accusa di tentativo di violenza privata. “Minacciando di rendere pubblici i contenuti delle conversazioni telematiche con Justine Mattera ritenute compromettenti, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere la predetta a proseguire le comunicazioni on line”. Un tentativo di ricatto andato a vuoto, in quanto l’ex moglie di Paolo Limiti, “una volta resa edotta dalla sostituzione di persona, interrompeva i rapporti e si rivolgeva alle forze di polizia denunciando i fatti”. Justine Mattera non è stata l’unica vittima del giovane messinese. In precedenza, precisamente a dicembre 2011, con lo stesso stratagemma aveva ingannato Irene Cao, scrittrice di romanzi erotici. Questa volta, però, l’identità assunta era quella del ciclista veneto Filippo Pozzato. Anche in questo caso Repici “creando il falso profilo Facebook e un falso profilo Twitter a nome di Filippo Pozzato, nonché il falso account e-mail ‘filippo81_@hotmail.com’, si sostituiva illegittimamente” allo sportivo “e induceva in errore Irene Cao, con la quale intratteneva delle conversazioni telematiche attribuendosi l’identità del predetto Pozzato”.