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Sicilia, Musumeci: “Io non avrei candidato Genovese”

Luigi Genovese, il neo consigliere regionale in Sicilia indagato per riciclaggio, “non lo avrei candidato se fosse stato il mio partito. Per fortuna c’è chi si è assunto la responsabilità di quella candidatura ed è il coordinatore del partito che l’ha candidato”. Lo ha detto il presidente dalla Regione Sicilia, Nello Musumeci, a margine degli Stati generali della lotta alle mafie a Milano. Per Musumeci “se un candidato è sotto indagine e la magistratura lo sa, non aspetti che venga candidato o eletto, ma intervenga in tempo utile per evitare che, indirettamente, quel tardivo provvedimento possa determinare una delegittimazione ulteriore della politica. E se si delegittima la politica si delegittima la democrazia”. Musumeci ha spiegato che il problema degli indagati nelle liste “c’è e riguarda tutti. Nessuno può permettersi di dare lezioni di moralità”. Per questo bisogna “varare una legge che costringa tutte le forze politiche che intendono partecipare a una competizione elettorale a sottoscrivere il codice etico con la previsione di sanzione per chi non obbedisce. Un cittadino può essere a posto con le leggi dello Stato ma non con la morale pubblica”, ha concluso.