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Sicilia, protesta a oltranza dei 24.000 forestali

Riecco i forestali che da oggi tornano in strada, sfidando la pioggia, con proteste e presidi “a oltranza” in tutti i comuni siciliani e davanti alle prefetture e ai palazzi della politica. A causa della mancanza di liquidita’ nelle casse della Regione e per lo sforamento del patto di stabilita’, gli stagionali rischiano di non ricominciare a lavorare. Una vertenza che non trova soluzione, nonostante la ratifica da parte del governo nazionale, la settimana scorsa, della delibera Cipe sui finanziamenti, compresi gli 88 milioni destinati al comparto. La Regione ha comunicato ai sindacati, infatti, che non si possono registrare i decreti di spesa in ragione del blocco del patto di stabilita’, con la conseguenza che i forestali non possono essere riavviati al lavoro. A Palermo centinaia si sono dati appuntamento davanti all’assessorato all’Agricoltura. Il titolare della delega Antonello Cracolici ha assicurato: “Sto lavorando in queste ore per superare tutti gli ostacoli burocratici e permettere ai forestali la ripresa della loro attivita’ lavorativa. Chiedo a tutti i soggetti coinvolti, compresi quelli della burocrazia regionale, il massimo senso di responsabilita’, in considerazione della fase delicata che attraversa la nostra Regione”. A Messina il presidio dei forestali e’ scattato presso la sede dell’Azienda Foreste. Cisl e Fai parlano di “inettitudine, inconsistenza, inaffidabilita’ assoluta e latitanza dimostrate dalla classe dirigente regionale”. “La politica oggi pensa solo a litigare per le poltrone”, accusa Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia. “Lo stallo – afferma il segretario della Flai Sicilia, Salvatore Tripi – sta determinando forte tensione tra i lavoratori che rischiano di subire penalizzazioni economiche nell’ordine del 30%. Il governo deve trovare soluzioni immediate”.