Piovono le denunce del Codacons sul caso della Tari gonfiata. L’associazione ha inviato oggi un esposto alle nove Procure siciliane e alla Corte dei Conti e una diffida urgente all’Associazione nazionale dei Comuni italiani. Alla magistratura ha chiesto di aprire un’indagine in merito ai presunti errori commessi dalle Amministrazioni comunali nel conteggio della quota variabile del tributo, errori che avrebbero comportato prelievi decisamente superiori al dovuto a danno degli utenti. Alle Procure il Codacons chiede di accertare l’eventuale sussistenza di reati come appropriazione indebita, truffa e truffa aggravata. Alla Corte dei Conti l’associazione dei consumatori, invece, ha chiesto di verificare eventuali danni sul fronte erariale e usi distorti dei fondi pubblici raccolti attraverso la tassa sui rifiuti gonfiata, mentre all’Anci ha rivolto una formale diffida chiedendo di ordinare ai 400 Comuni siciliani di pubblicare entro 48 ore da oggi sui propri siti internet le modalità di calcolo della tassa rifiuti applicate sul proprio territorio per “determinare con esattezza quali amministrazioni abbiano interpretato in modo errato le norme e consentire agli utenti di ottenere rimborsi automatici per le maggiori somme pagate”.