Totò Cuffaro: “Carcere posto non normale, ti toglie respiro”

“Ho affrontato la mia sentenza ritenendo che fosse non solo un dovere ma un diritto e questo mi ha permesso non solo di vivere il carcere ma anche di renderlo fecondo”. Lo ha detto l’ex presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro intervendo al convegno ‘Realtà e prospettive della condizione penitanziaria in Sicilia’, a Palermo. Presenti anche il vice capogruppo di Forza Italia Vincenzo Figuccia e il garante dei detenuti Giovanni Fiandaca. Cuffaro ha lasciato il carcere di Rebibbia, dove ha scontato cinque anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, il 13 dicembre dello scorso anno. “Senza speranza il carcere non si supera – ha raccontato Cuffaro – ed è per questo che ho accolto con favore la nomina di Fiandaca come garante dei detenuti. Perché detenuti si rimane e io ho immaginato quanto questa figura potesse essere importante e d’aiuto per chi è in cella”. L’ex presidente della Regione ha sottolineato come il carcere gli abbia lasciato “una serie di insegnamenti che  probabilmente, se fossi stato libero, non avrei maturato. Ma il carcere non è un posto normale – aggiunge – ti leva ogni libertà, ti priva perfino del respiro della vita”. E conclude:  “Il carcere non è storia di corpi da chiudere dentro una cella ma è storia di anime e fino a quando lo Stato non capirà questo non risolveremo il problema delle carceri”.