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Tratta di esseri umani e prostituzione: tre arresti

Tratta di esseri umani, immigrazione clandestina, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, sono solo alcuni dei reati contestati a tre nigeriani arrestati dalla polizia di Stato, su disposizione della Procura Distrettuale di Catania.

In manette sono finiti Adeniyi Moroof Badmus, di 34 anni, rintracciato a Palermo, e due donne, Pat Eghaeva, di 43 anni, rintracciata a Caserta; e Kate Amayo, di 31 anni, rintracciata a Palermo. Pat Eghaeva e’ ritenuta responsabile, in concorso con altri soggetti allo stato non identificati in Nigeria e in Libia, dei delitti di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tratta di persone, quest’ultimo pluriaggravato per aver agito in danno di minori, esponendo le vittime ad un grave pericolo per la vita e l’integrita’ fisica e per aver altresi’ contribuito alla commissione del delitto un gruppo criminale organizzato impegnato in attivita’ criminali in piu’ di uno stato.

Mentre gli altri due sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei delitti di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di giovani connazionali. Il 20 dicembre 2017, su delega della Procura Distrettuale di Catania, la Squadra mobile etnea dava esecuzione ad un decreto di fermo nei confronti di Eghaeva, dimorante a Mondragone (CE), gravemente indiziata dei delitti di tratta di persone e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ai danni di minori connazionali. Il gip di Santa Maria Capua Vetere, competente per territorio, non convalidava pero’ il provvedimento, rigettando anche la contestuale richiesta di misura cautelare e ordinava la scarcerazione dell’indagata.

Le ulteriori indagani condotte dagli investigatori hanno portato ad una nuova incriminazione nei confronti sono solo dell’indagata ma anche degli altri due cittadini nigeriani, Amayo e Badmus per i delitti di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. In particolare, in occasione dello sbarco di 1423 migranti di varie nazionalita’ giunti presso il porto di Catania, a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera, il 14 luglio del 2017, veniva identificata quale vittima di tratta una minore straniera non accompagnata, cittadina nigeriana “Ade”, nome di fantasia, che veniva collocata in una struttura protetta. La minorenne era stata ‘ingaggiata’ da una connazionale, la madame successivamente identificata per l’odierna indagata, Eghaeva. La madame aveva viaggiato con Ade ed altre due vittime. Ma al momento dei soccorsi Ade era stata separata dalle altre.

Successivamente l’indagata era riuscita a rintracciare Ade ed aveva iniziato ad effettuare pressioni sulla giovane perche’ lasciasse la struttura protetta e raggiungesse la madame per lavorare alle sue dipendenze. Nel corso delle indagini, e’ emerso l’impegno continuo dell’indagata nel reclutamento di altre giovani connazionali nel paese di origine e nella organizzazione del loro trasferimento in Italia e cio’ contestualmente alla condotta di gestione della prostituzione delle vittime gia’ trasferite in Italia, vittime che le si rivolgevano utilizzando l’appellativo di “Mummy”.

Inoltre, e’ anche emerso il ruolo di Kate Amayo, detta “Sister Kate”, che avrebbe gestito la prostituzione di diverse connazionali dimoranti a Palermo, organizzando le postazioni lavorative e facendosi coadiuvare dal proprio fidanzato, Adeniyi Moroof Badmus, domiciliato nel capoluogo siciliano.