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Università Enna, sequestro sede romena: Crisafulli tra gli indagati

C’è anche l’esponente del Pd Mirello Crisafulli tra gli indagati della Procura di Enna per la vicenda dei corsi dell’università romena attivati in città. L’inchiesta ha portato oggi al sequestro dei locali dell’Ospedale “Umberto I” dove si svolgono i corsi di lingua romena che servono per essere ammessi alla facoltà di Medicina dell’ateneo Dunarea de Jos. L’indagine è stata svolta dalla Guardia di Finanza che ha eseguito il provvedimento disposto dal procuratore capo Calogero Ferrotti. Crisafulli è l’amministratore del “Fondo Proserpina srl”, tra i promotori dei corsi. Indagati anche Giuseppe Termine, ex commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Enna, Giovanna Fidelio, attuale direttore generale dell’Asp di Enna, Emanuele Cassarà, direttore sanitario aziendale dell’Asp. All’ex commissario e ai due vertici dell’Asp sarebbe contestata l’ipotesi di avere consentito l’utilizzo dei locali dell’ospedale Umberto I, senza una regolare documentazione. Abuso d’ufficio e invasione di edificio pubblico sono le accuse, a vario titolo, a carico dei quattro, mentre a un ignoto, anche il falso per soppressione. Sono in corso perquisizioni negli uffici sanitari. A marzo 2014 il commissario straordinario pro-tempore dell’Asp, Termine, aveva siglato un protocollo con la Fondazione, poi trasformata in Fondo Proserpina srl. La Procura ha accertato ora, che quel protocollo non esiste agli atti dell’Asp, e non si trova neanche l’originale. A richiedere l’intervento della procura era stato il Miur dopo aver inutilmente diffidato il Fondo Proserpina ad interrompere i corsi. Anche la prefettura sta svolgendo accertamenti che confermerebbero le risultanze dell’indagine. Ieri era giunto pure lo stop dell’assessorato regionale alla Salute.
“Per noi è tutto a posto. Andremo avanti. Se il problema sono i locali ne reperiremo subito altri”. Lo dice Mirello Crisafulli dopo il sequestro dei locali che ospitavano l’università romena a Enna. L’ex senatore è indagato per abuso d’ufficio e occupazione di edificio pubblico. Il direttore generale dell’Asp Giovanna Fidelio iscritta anche lei nel registro degli indagati dice: “L’Asp si è attivata da subito tanto che abbiamo chiesto subito il rilascio dei locali”. L’Asp, però avrebbe fatto sgomberare solo parte dei locali occupati dalle aule universitarie.