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Universitari siciliani, sempre più spesso si trasferiscono fuori regione

Le università italiane stanno affrontando un periodo di crisi molto forte, soprattutto quelle localizzate nelle regioni del Sud, in particolare in Sicilia. Stando ai dati raccolti dall’indagine dell’ESI, infatti, gli atenei siciliani hanno dovuto sopportare uno spaventoso crollo delle immatricolazioni, calcolabile intorno alle -60.000 unità nel 2015, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente ed una tendenza che non promette migliorie nell’anno in corso.

Gli studenti siciliani, però, non sono stati abbandonati a loro stessi. Grazie alla presenza delle università telematiche, infatti, i giovani dell’isola hanno la possibilità di iscriversi ad un corso di laurea che possa garantire titoli riconosciuti dal Miur e caratterizzati da una metodologia didattica all’avanguardia, in quanto legata alle nuove tecnologie. Senza poi considerare il fatto che, iscrivendosi ad un ateneo telematico come l’università Unicusano, i giovani siciliani potranno anche conseguire una laurea impegnativa come quella in ingegneria elettronica online: senza dubbio uno dei corsi che, attualmente, ha una grandissima richiesta sul mercato del lavoro. Inoltre, iscrivendosi ad un’università telematica si avrà la possibilità di frequentare a distanza le lezioni, potendo gestire meglio le ore da dedicare allo studio, e risparmiando anche i soldi che andrebbero spesi durante il periodo da fuori sede.

I motivi di questo calo verticale di iscrizioni presso gli atenei dell’isola sono davvero numerosi e di difficile risoluzione. Innanzitutto, gli studenti stanno abbandonando le università siciliane a causa di un’offerta formativa scadente, ancora legata ad un’istruzione antiquata e non in linea con ciò che richiede l’attuale mercato del lavoro: ed essendo la laurea un titolo di studio indispensabile per abbracciare qualsiasi tipo di professione, appare giustificata la scelta degli studenti di emigrare all’estero o di iscriversi presso le università delle altre regioni. Inoltre, in Sicilia ed in generale al Sud, le infrastrutture universitarie sono inadeguate anche da un punto di vista architettonico: gli edifici sono rovinati, le aule invivibili ed i servizi a dir poco insufficienti. Per non parlare, poi, della mancanza di corsi di studio e di laboratori dotati delle necessarie attrezzature informatiche. Proprio per questi motivi, le università telematiche sono un salvagente notevole.

La Regione Sicilia sta comunque provando a tappare questa emorragia di immatricolazioni, programmando il finanziamento di 200 dottorati per i prossimi anni:si parla di una cifra intorno ai 15 milioni, dunque molto sostanziosa. Lo scopo è ovviamente quello di bloccare la fuga dei migliori cervelli siciliani, cercando di rendere accogliente la Sicilia per chi ha le idee ed il talento per poter contribuire al miglioramento della situazione economica della propria regione. Perché, ricordiamolo, sono i giovani il vero capitale dell’isola.