Ospedale di Canicattì, la giornalista Bonsangue: “medici competenti, amiamolo e salviamolo”
La collega giornalista racconta la sua esperienza all'interno dell'ospedale locale sottolineando il grande sforzo e la professionalità dei medici
L’ospedale di Canicattì, così come tutti gli ospedali siciliani sta soffrendo della carenza di medici. In merito il comitato pro ospedale ha organizzato una manifestazione per sabato 21 ottobre per sollecitare la politica regionale a salvare l’Ospedale. Ma se da un lato si grida che non ci sono medici a disposizione, che nessuno fa nulla per risolvere la situazione, che i medici presenti non si trovano, dall’altro lato c’è chi, come Danila Bonsague giornalista del “Giornale del centro Sicilia” racconta piuttosto di quanto sacrifici stanno facendo all’interno del nosocomio primari, medici e infermieri per salvare il salvabile e garantire la salute a tutti i cittadini. “All’ospedale Barone Lombardo di Canicattì i chirurghi ci sono anche nel pomeriggio e se arrivi lì disperata come è accaduto a me, c’è chi ti può aiutare. La dottoressa Diletta Tinaglia, chirurga dalle mani d’oro, attualmente in servizio al Pronto Soccorso e che spero torni presto in chirurgia, è un’ eccellenza! E tutti dobbiamo saperlo! Non ha aiutato me perché mi conosceva ma ha aiutato una paziente che aveva bisogno di lei. Mi ha accolta con il sorriso, mi ha dato coraggio e forza, non è stata sgarbata o arrogante, pur essendo in “frontiera” al pronto soccorso dove arriva di tutto e dove mi sono anche imbattuta in persone moleste che pur di sbrigarsi, non avendo nulla di grave, apparentemente, minacciano chi lavora sodo”, questo il racconto della Bonsague che dopo esser stata seguita da un medico in sede private, è giunta di corsa in ospedale perchè la sua situazione era peggiorata. “Basta demonizzare ciò che abbiamo, ci sono medici al Barone Lombardo che fanno turni massacranti e che ti accolgono con il sorriso, ci sono infermieri come Valeria che non mi ha lasciato la mano un secondo e che non è andata via pur avendo finito il turno e anche lei non mi conosceva. Manifestiamo per potenziare la sanità, questo sì, ma non facciamo mai più passare il messaggio che la colpa sia del personale sanitario o dei politici locali che poco contano nei tagli scellerati alla sanità pubblica messi in atto da chi sta ai piani “alti”, continua la giornalista. “Andiamo a Palermo a manifestare, chiediamo che venga abolito il numero chiuso in medicina, chiediamo che vengono regolarizzati i medici tutti, chiediamo alla Politica regionale di lavorare per il bene di tutti i siciliani”, ha chiuso Danila Buonsangue.