Il caso Ortega e le demolizioni a Licata: torneranno le ruspe?

L’ingegnere Vincenzo Ortega, dopo una vicenda giudiziaria conclusasi con la sua assoluzione, è stato reintegrato nel ruolo di capo ufficio tecnico del Comune di Licata, da dove invero forse con troppa fretta era stato cacciato dall’attuale amministrazione.

Ortega è stato a Licata un funzionario “scomodo”, egli infatti insieme all’allora sindaco Angelo Cambiano, si fece parte attiva nella collaborazione con la Procura di Agrigento dopo che venne sottoscritto un protocollo di intesa per la demolizione di immobili abusivi; demolizioni conseguenti a pronunzie definitive che avevano decretato l’abbattimento di costruzioni messe su illecitamente ed illegittimamente.

Ora, non v’è dubbio che l’ingegnere Ortega sia stato un validissimo funzionario e che abbia ben lavorato per il ripristino della legalità in una città, Licata, dove di illegalità non ne è mai mancata   (non dimentichiamo che due sindaci –  Graci e Balsamo – vennero travolti da scandali giudiziari e dovettero fare le valigie lasciando lo scranno di primi cittadini ), ma non bisogna dimenticare che Ortega ( insieme a Cambiano) ha agito su specifico impulso della magistratura agrigentina.

Dobbiamo, infatti, chiederci ( domanda che non si è posta Repubblica dando enfatica notizia del reintegro di Ortega) : senza l’input della Procura della Repubblica di Agrigento sarebbero mai state abbattute le case abusive di Licata?

Ebbene, la risposta è : no!

E allora adesso auspichiamo che l’Ufficio di via Mazzini, nuovamente avvalendosi dell’encomiabile Ortega, dia nuovo impulso alla lotta all’abusivismo edilizio non fermandosi nella giusta demolizione di tutte le costruzioni abusive ancora in piedi e per le quali sentenze, emesse nel   nome  del  Popolo italiano, hanno decretato l’abbattimento.

Solo così si potrà dire che la legge è uguale per tutti.