Licata, blitz “Catene spezzate”: ragazzi costretti a mangiare escrementi

Nuovi particolari sulle accuse nei confronti degli 8 indagati del blitz “Catene spezzate” coordinato dalla Procura di Agrigento in una inchiesta che ha visto al centro dell’attenzione dei magistrati un centro per minori di  Licata.

Dalle indagini emerge che alcuni ragazzi che alcuni ragazzi sarebbero stati costretti a mangiare i loro stessi escrementi. Altri sarebbero stati legati ai letti e altri ancora alle sedie solo perchè “rei” di non aver finito il pranzo. Altre volte gli ospiti venivano lasciati senza cibo. Sarebbero state alcune maestre ad accorgersi per prime dei disagi di alcuni ragazzi.

La “casa degli orrori” è stata chiusa.