Incarichi per opere pubbliche, Tribunale dà ragione a comune Lampedusa

Il Tribunale di Agrigento dà ragione al Comune di Lampedusa. Nella sentenza emessa lo scorso 6 giugno, infatti, il giudice civile Andrea Illuminati ha rigettato la richiesta di pagamento di circa 288mila euro, avanzata dall’architetto Gioacchino Giancone nei confronti del Comune per incarichi di progettazione di opere pubbliche.

In particolare al Municipio venivano chiesti 10.335,65 per la progettazione dei lavori di manutenzione straordinaria delle strade urbane ed extraurbane di Lampedusa e Linosa; 55.620,15 euro per la progettazione dei lavori di riqualificazione urbana in contrada Cala Madonna sulla più grande delle Pelagie; e 125.579,83 euro per la progettazione dei lavori di riqualificazione urbana della via Roma a Lampedusa.

La causa civile era stata proposta nel 2014, dopo il dissequestro delle somme da parte della Cassazione e la restituzione al Comune di Lampedusa. Le somme erano state sequestrate nell’ambito del procedimento penale che vede l’architetto Gioacchino Giancone imputato con l’ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale, Giuseppe Gabriele, con l’ex sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis e altri per reati, tra cui associazione a delinquere, abuso d’ufficio, falso, corruzione e violazione delle normative sugli appalti pubblici e che è in corso davanti al Tribunale penale di Agrigento, in cui il Comune è costituito parte civile.

Il Comune ha resistito in giudizio chiedendo il rigetto della domanda. La sentenza ha accolto l’eccezione, formulata dal Comune, della mancanza della copertura finanziaria e dell’impegno di spesa attestata dal responsabile finanziario nella delibera di incarico, con violazione della normativa del testo unico degli Enti locali, ritenendola assorbente rispetto alle altre eccezioni pure formulate riguardanti vari profili di nullità e illegittimità degli incarichi e della procedura. È stata pure rigettata la domanda di indebito arricchimento nei confronti del Comune proposta in corso di causa, accogliendo le eccezioni di tardività e di inammissibilità formulate negli atti difensivi del Comune. “La sentenza si segnala per il principio di diritto affermato – dichiara l’avvocato Daniela Ciancimino, che ha difeso il Comune di Lampedusa e Linosa – e costituisce un importante precedente specifico per altri contenziosi attualmente pendenti, in cui il Comune ha sollevato analoghe eccezioni con riferimento alla giurisprudenza amministrativa e della Corte di Cassazione”.