Sicilia: salta sanatoria, presidente Ars dichiara inammissibile emendamento

La decisione è di pochi minuti fa, il voto era previsto per domani Palermo.

Niente sanatoria in Sicilia. Almeno per il momento.

Il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ha dichiarato inammissibile l’emendamento a firma del deputato Girolamo Fazio che prevede la sanatoria degli edifici costruiti entro il 10 agosto 1985. Proprio ieri il ministro dell’Ambiente Galletti era intervenuto sulla vicenda, annunciando che se la norma fosse stata approvata, sarebbe stata impugnata. Il voto in aula era previsto per domani pomeriggio.

Proprio oggi, il Procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo, aveva sostenuto che l’approvazione della sanatoria delle abitazioni realizzate in Sicilia entro i 150 metri dal mare, e che domani doveva essere approvata dal Parlamento regionale, avrebbe “incentivato l’illegalità” e avrebbe creato “il caos più totale”. “E, oltretutto, è pure incostituzionale”.

Il Procuratore, che nei mesi scorsi ha firmato i protocolli d’intesa con i Comuni dell’agrigentino per la demolizione dei manufatti abusivi, si era anche detto convinto che la norma sia incostituzionale. “Se approvata, troverebbe grossi ostacoli a superare il vaglio di costituzionalità, perché, a mio avviso, verrebbe impugnata, come ha anche detto il Governo”, aveva detto.

La norma in discussione all’Ars amplia i benefici a chi ha costruito a 150 metri dal mare dal 1976, cioè l’anno di apposizione del vincolo, al 1985, l’anno del condono edilizio. I firmatari, oltre all’ex sindaco di Trapani Girolamo Fazio (ex Forza Italia), sono Marco Forzese, Orazio Ragusa e Gaetano Cani, dell’Udc, tre dell’Ncd, cioè Pietro Alongi, Nino Germanà e Vincenzo Fontana, e un deputato di Sicilia Democratica, Salvatore Giuffrida. E tre deputati dell’opposizione: Giorgio Assenza (Fi), Toto Cordaro (Pid) e Santi Formica (Lista Musumeci). Ma dopo la dichiarazione di inammissibilità di Ardizzone non ci sarà più il voto in aula.