Estorsione a Licata, blitz in coop sociali: confermati gli arresti

Sviluppi nella vicenda delle presunte estorsioni ai danni di dipendenti di alcune cooperative che gestivano strutture di accoglienza per disabili. Il tribunale del Riesame di Palermo ha infatti confermato le misure cautelari emesse per le persone coinvolte: Due arresti ai domiciliari, tre divieti di dimora e un sequestro preventivo.  Per i giudici del Riesame vi sono gli indizi per i singoli episodi di estorsione contestati, ma non quelli per il reato di associazione a delinquere.

L’inchiesta è scaturita dalle denunce di un ex dipendente il 13 settembre 2013 e fa riferimento a fatti commessi fino al 2015.

I provvedimenti cautelari, riguardano: Rosario Magliarisi, avvocato, 47 anni di Ventimiglia e residente a Licata amministratore di fatto delle cooperative sociali “Il Libero Gabbiano” e  “Arcobaleno società cooperativa sociale – Onlus”; Linda Modica, 49 anni, responsabile di fatto delle cooperative e addetta alla gestione economica e contabile dei rapporti con i lavoratori dipendenti, entrambi ai domiciliari; divieto di dimora per Angelo Magliarisi, 46 anni di Licata e residente a Paternò, amministratore unico e rappresentante legale della “Arcobaleno società cooperativa sociale – Onlus”; Carmela Di Blasi, 67 anni, amministratore unico e rappresentante legale  della cooperativa sociale “Il Libero Gabbiano” con ruolo direttivo  nella “Arcobaleno società cooperativa sociale – Onlus”, e Florinda Zagra, 37 anni, impiegata amministrativa addetta di fatto alla gestione economica, stretta collaboratrice di Linda Modica.

Indagate altre quattro persone, tutte dipendenti delle società, per favoreggiamento personale avendo cercato con le loro dichiarazioni alla magistratura di alleggerire la posizione dei loro datori di lavoro.

Secondo l’accusa, gli indagati assumevano personale pagando una cifra minore rispetto alla busta paga. I dipendenti, infatti, erano costretti dopo il prelievo dello stipendio di restituire la somma eccedente.