Blitz antidroga a Favara: sette persone arrestate, 12 indagate

La droga sequestrata a Calogero Presti (in alto a dx) dai carabinieri di Favara

Sette misure cautelari, cinque in carcere e due ai domiciliari.

I carabinieri del Reparto operativo di Agrigento con i colleghi della Tenenza di Favara hanno eseguito la notte scorsa l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, Wilma Mazzara, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.

In carcere sono finiti: Carmelo Fallea, 41 anni di Favara ed i suoi compaesani Gioacchino Alba, 49 anni, di Favara e residente a Liegi (B); Carmelo Vaccaro, 38 anni di Favara; Stefano Sacco, 52 anni di Porto Empedocle e Calogero Presti, 43 anni di Agrigento. Ai domiciliari sono finiti: Gaspare Indelicato, 34 anni di Favara e Rania El Moussaid, 31 anni di Casablanca, residente ad Agrigento.

Indagate e non raggiunte da provvedimento cautelare altre dodici persone: Alessandro Anello, 36 anni di Palermo; Andrea Calandra, 36 anni di Palermo; Domenico Di Paola, 35 anni di Palermo; Stefano Giaconia, 32 anni di Palermo; Gianluca Giarratana, 27 anni di Mussomeli; Giuseppe Giarratana, 31 anni di Santo Stefano Quisquina ma residente Cammarata; Gianluca Giudice, 23 anni di Palermo; Vincenzo Giudice, 38 anni di Palermo; Fatiha Jaiich, 54 anni, di Laounate (Marocco) residente ad Agrigento; Tairan Lacerda, 26 anni di Rio de Janeiro residente ad Agrigento; Michele Soggiu, 36 anni di Genova e residente a Palermo; Gaetana Terrana, 34 anni di Palermo.

L’intera storia rappresenta una vicenda complicata che nasce con l’arresto di Calogero Presti, nel 2014. L’uomo, impiegato di Favara venne arrestato dai Carabinieri i quali, dopo averlo fermato per un regolare controllo alla circolazione stradale, avendolo notato in atteggiamento sospetto hanno approfondito le verifiche procedendo prima a perquisizione personale successivamente estesa ai luoghi dove normalmente l’uomo aveva la propria dimora.

Infatti, all’interno di una casa rurale situata in contrada “Scintillia”, agro di Favara, i Carabinieri hanno rinvenuto quasi 20 kg di hashish, accuratamente occultati in un’intercapedine della cucina a gas dell’abitazione, suddivisa in 20 pacchi ognuno dei quali costituito da 10 panetti, di circa 100 g cadauno. La droga venne così sottoposta a sequestro dai militari dell’Arma.

Presti venne condannato a due anni e 11 mesi ed era stato scarcerato appena il mese scorso. Stanotte è tornato in galera.

Da quell’arresto e dal rinvenimento della droga si è dipanata l’indagine che ha avuto l’epilogo ieri notte con i provvedimenti di cattura. Le indagini continuano e parecchi sono gli spunti investigativi che portano lontano. I carabinieri stanno verificando alcune situazioni a cominciare dalla posizione di Gioacchino Alba, favarese residente a Liegi, dove nel settembre scorso, nel corso di un regolamento di conti maturato nel mondo del traffico di droga, venne assassinato Mario Jakelic e ferito gravemente il favarese Maurizio Di Stefano, inteso “Furia”. E, successivamente, a Favara, quasi un mese dopo, venne assassinato l’empedoclino Carmelo Ciffa.

Gli interrogatori degli arrestati avranno inizio martedì prossimo. Comincerà Presti (difeso dall’avv. Salvatore Virgone) che risponderà alle domande del Gip del Tribunale di Agrigento, Alfonso Malato, incaricato per rogatoria. Poi tutti gli altri che sono difesi dagli avvocati Angelo Nicotra, Domenico Russello, Sanna Mulè e Santino Russo.