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Parla il magnate Panchavaktra: “Energia solare ad Agrigento darebbe lavoro, Porto Empedocle strategico”

In queste ore in giro per la Sicilia c’è l’imprenditore Mahesh Panchavaktra, tycoon e magnate indiano, proprietario di una grossa holding che si occupa di trasporti, logistica e infrastrutture per l’energia rinnovabile in tutto il mondo. Dopo un calcolo sul mappamondo, Panchavaktra, ha scoperto la Sicilia e ha deciso che potrebbe diventare la cabina di regia di tutti gli affari che passano dalla “Panchavaktra Holdings Subsidiaries” che ha sede a Gurugram nello stato di Haryanain in India.

Questa mattina la valle dei templi di Agrigento era tutta per lui. L’ingegnere indiano è stato accompagnato dalla vicepresidente della regione Siciliana Mariella Lo Bello e dal commissario dell’Irsap di Agrigento Maria Grazia Brandara con il quale hanno creato un piccolo entourage.

Al termine del tour tra le bellezze della Valle lo abbiamo raggiunto per parlare meglio del suo ambizioso progetto che a suo dire è il migliore per la Sicilia.

Perché il suo progetto è il migliore che la Sicilia possa avere?

L’importanza del mio progetto sta nell’investimento, ma sta anche nella novità che la mia azienda offre alla Sicilia. Quello che voglio realizzare in questa terra, che dal punto di vista degli scambi internazionali è inesplorata, è il più importante centro di stoccaggio e smistamento dove convergeranno le più grandi aziende asiatiche che potrebbero trovare sull’isola al centro del Mediterraneo “la piazza centrale del mondo” che collega l’oriente all’occidente.

Lei è indiano, noi diremmo che viene dall’altra parte del mondo. Come e quando ha scoperto la Sicilia?

Ho scoperto la Sicilia circa quattro anni fa mentre cercavo di fare un calcolo medio sulla tempistica delle rotte commerciali tra il mio Paese e gli Stati Uniti D’America e, la Sicilia si trova esattamente al centro tra questi due importanti Stati ma ha qualcosa in più, la vicinanza ai più importanti Paesi europei e all’Africa. La Sicilia è meravigliosa in tutto, dalla sua collocazione strategica alle sue bellezze architettoniche e naturali.

L’aeroporto che voglio realizzare a Pace del Mela è studiato sulla base di quello di Dubai.

L’allora ministro degli interni italiano Angelino Alfano nella sua ultima visita ufficiale ha dichiarato che la Sicilia potrebbe diventare la California del Mediterraneo. Che effetto fanno queste parole a lei che italiano non è?

Sì, sono d’accordo, è la verità. Sono completamente d’accordo col vostro ministro. Io credo nelle svolte! Credo in questa terra e sono sicuro che col giusto investimento possa realmente diventare una meta ambita dai viaggiatori di tutto il mondo, dagli impresari di tutto il mondo! Sono venuto a conoscenza solo adesso della dichiarazione del vostro politico e adesso sono convinto che il mio investimento sia uno dei tanti che potrebbe rilanciare la Sicilia e di conseguenza l’Italia intera.

Perché ha scelto proprio Messina e Milazzo e non Agrigento, Catania o Palermo?

E’ una scelta personale. Sono rimasto affascinato dal porto di Milazzo e dall’area industriale di Messina che è anche una grande città non lontana dalla penisola italiana. L’importanza di Messina sta nello Stretto che collega la Sicilia alla Calabria che è anche un’importante rotta di navi cargo dirette ai porti più importanti del vostro paese e di tutti gli altri che si affacciano sul Mediterraneo.

C’è uno snodo autostradale di grande portata e una linea ferroviaria non molto trafficata che potrebbe essere incrementata per arrivare fino a Pace del Mela dove desidero realizzare l’Aeroporto.

Agrigento, invece, ha un altro importante punto di forza. L’agricoltura, le imprese vitivinicole e le arance. Gode di una luce frontale invidiabile e sarebbe una terra per un ottimo investimento che porti l’energia rinnovabile sugli altopiani assolati e che possa offrire lavoro in questo campo a migliaia di persone. Importante è anche il porto di Porto Empedocle che potrebbe essere una via diretta per lo scalo di Milazzo, evitanto il traposporto su strada, per tutti gli imprenditori di questa parte di isola che vorranno espandersi nel resto del mondo grazie alla Panchavaktra holding.

Agrigento non ha un aeroporto e raggiungere quelli più vicini è molto complicato. Creando uno scalo aeroportuale nella Città dei templi avrebbe ricevuto il plauso e il ringraziamento di tutti gli agrigentini, non crede?

Non faccio il politico e il mio non è un investimento politico. Mi sono dedicato sempre al commercio e all’economia. Grazie per la sua domanda, andiamo avanti!

Molti, però, a causa dei suoi rapporti con il governatore Crocetta, dicono che questo suo investimento ambizioso e miliardario sarebbe solamente una “promessa da campagna elettorale” in vista delle prossime elezioni regionali!

No! Assolutamente no, mio caro! Crocetta si sta solo occupando di risolvere i problemi con la burocrazia e sta cercando di aiutare la mia azienda che vuole, a sua volta, aiutare la Sicilia, privatamente con propri fondi. Io e la mia holding non abbiamo mai avuto influenze o rapporti con i politici di nessuna parte del mondo e ce ne è stata occasione, glielo assicuro. Noi siamo per la gente, per il lavoro, per il benessere e per la dignità.