Agrigento, blitz antidroga: scarcerati Mangione e Lampasona

Il Tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione per  Antonino Mangione, 35enne di Raffadali, e Roberto Lampasona, 38enne di Santa Elisabetta. La decisione è stata presa accogliendo le istanze dei difensori dei due, Antonino e Vincenza Gaziano. I due erano agli arresti domiciliari.

Mangione e Lampasona, insieme con un altro coinvolto nella vicenda, Vincenzo Politanò, 64enne di Melicuccà (Reggio Calabria), furono fermati, nel novembre scorso, mentre viaggiavano su due vetture. Abordo di uno dei due mezzi, infatti, gli agenti della squadra mobile di Agrigento hanno trovato un la cocaina diviso in due involucri. Una terza persona, F.F.R., donna 31enne che viaggiava in auto con Politanò, fu invece denunciata a piede libero.  L’inchiesta si è sviluppata con un pedinamento delle vetture che provenivano dalla Calabria.

La squadra mobile di Agrigento, dopo aver monitorato entrambi i veicoli, due Fiat Punto, ha bloccato i quattro sulla Ss640, all’altezza dello svincolo di Canicattì. La perquisizione, effettuata in Questura subito dopo, ha permesso di rinvenire due involucri, occultati nel portello posteriore del bagagliaio, confezionati con del nastro da imballaggio. All’interno c’erano rispettivamente 598,5 e 593 grammi di cocaina, così come accertato dal “narco test”.  Il Politanò ha potuto solo ammettere le sue responsabilità penali. I due soggetti agrigentini, invece, avevano fornito agli investigatori giustificazioni ritenute “poco plausibili”.

Antonino Mangione e Roberto Lampasona non erano volti nuovi negli uffici della squadra mobile di Agrigento. Entrambi erano stati arrestati nell’ambito dell’operazione antimafia “Nuova Cupola”. Mangione, inoltre, ha precedenti di polizia per estorsione, rapina, furto aggravato, truffa, ricettazione, giochi d’azzardo, già sottoposto all’obbligo di dimora. Lampasona, oltre all’associazione mafiosa, ha precedenti per spaccio, associazione a delinquere, furto aggravato e truffa.