E’ stata accertata la presenza di un focolaio di tubercolosi – a seguito di un controllo effettuato lo scorso 24 aprile da tecnici responsabili dell’ufficio sanità animale – all’interno di un allevamento di bovini e bufalino nella zona periferica di Agrigento.
Per questo motivo, visti gli evidenti rischi sanitari e per la pubblica incolumità, tutti gli animali infetti sono stati posti sotto sequestro sanitario ed è stato vietato qualsiasi movimento da e per l’allevamento. Gli animali che risultano infetti devono, infatti, essere separati da quelli in buono stato di salute in attesa della macellazione o del loro abbattimento sotto controllo ufficiale.
Il tempo fissato dall’ordinanza firmata dal sindaco Firetto è di 15 giorni. Entro questo arco di tempo tutti gli animali infetti dovranno essere abbattuti. Anche i feti, gli invogli fetali, gli animali nati morti o deceduti subito dopo devono essere eliminati così come devono essere distrutti tutti gli elementi entrati a contatto con animali infetti quali paglia, fieno o altri materiali (che devono essere bruciati). Il latte degli animali infetti può essere unicamente impiegato per l’alimentazione animale (previo trattamento termico). Il latte degli animali risultati negativi al test potrà essere utilizzato – dopo trattamento termico con la presenza del servizio veterinario dell’igiene – per la fabbricazione di prodotti a base di latte. Un accertamento sierologico è stato esteso anche ai cani presenti nell’allevamento.
I vitellini nati dagli animali infetti devono essere immediatamente identificati e alimentati con latte risanato. Il ripopolamento dell’allevamento sarà consentito solamente dopo che tutti gli animali infetti saranno stati abbattuti, la struttura interamente bonificata.