Blitz “Flex”, furti (anche ad Agrigento) per un milione di euro: sgominata gang di rumeni

Gli agenti della polizia di Stato hanno disarticolato un’associazione a delinquere composta da cittadini rumeni, dedita a furti e rapine in ogni provincia siciliana.

Dieci persone sono state sottoposte a fermo di indiziato di delitto, su provvedimento del pm Francesco Puleio della Procura di Ragusa. In manette sono finiti Costel Balan, detto Bush, di 24 anni; Ilie Alexandru Corodeanu, detto Sandi, di 22 anni; Ionut Petrinel Hagiu, dett Petrin, di 30 anni; Bogdan Lacatus, detto Bobi, di 29 anni; Iulian Moise, detto Mitru, di 35 anni; Marin Marcel Nedelcu, di 28 anni; Alexandru Ionel Roman, di 29 anni; Florin Stoian, di 24 anni; e Cristian Zanoaga, detto Cristi, di 21 anni. Arrestata anche, Mihaela Plesea, di 27 anni, unica donna, moglie di uno dei componenti dell’associazione, che si era nascosta durante le perquisizioni. Altre quattordici persone sono state denunciate.

Le indagini hanno preso il via nel mese di novembre 2015, dopo un ingente furto in un’azienda del settore arredamento, a Pozzallo. Le attività della Squadra Mobile di Ragusa si sono più volte intersecate con attività d’indagine espletate in altre province come Siracusa ed Agrigento, difatti è stato fondamentale il coordinamento tra i magistrati titolari delle indagini delle diverse Procure. La banda era specializzata nella commissione di furti di ogni tipo ma prediligeva gli impianti fotovoltaici e le concessionarie auto. In particolare, venivano rubati Suv da utilizzare come arieti per sfondare vetri blindati di tabaccherie e negozi di elettronica, così da depredarli di ogni cosa, soprattutto tabacchi e gratta e vinci. La base operativa della banda era a Catania. Ed era la donna l’autista del gruppo. Tutto era studiato nel minimo dettaglio, i membri erano sempre in contatto via radio (anche queste rinvenute e sequestrate), così da non rischiare di essere intercettati telefonicamente. Molte volte si accampavano con tende nelle campagne limitrofe ai depositi di materiale elettronico, agendo prevalentemente nelle zone industriali delle città. Quando operavano su concessionarie auto, entravano all’interno dei grandi parcheggi ed appena individuate le auto con le chiavi inserite nel quadro di accensione, veniva dato il via, tutti salivano a bordo dell’auto da rubare (a volte anche 8 contemporaneamente) ed uno tagliava con il flex (da qui il nome dell’operazione) il cancello per poi fuggire. Proprio l’uso del flex abbinato ad una mazza ferrata di grosse dimensioni hanno permesso di effettuare ulteriori riscontri in quanto sono tutti strumenti che la Polizia di Stato ha sequestrato durante le esecuzioni con contestuali perquisizioni e sequestri. Dopo aver rubato le auto (tutte di grossa cilindrata per poter fuggire e di grandi dimensioni per caricare la refurtiva), la notte stessa o nei giorni a seguire, si recavano presso tabaccherie o negozi di elettronica. Dopo un sopralluogo rapido degli impianti di allarme, usavano l’auto come ariete per sfondare le vetrate ed in poco più di 3 minuti depredavano di ogni cosa le aziende vittime di reato. Le indagini durate poco più di tre mesi hanno permesso di accertare che i componenti della banda hanno messo a segno colpi in tutte le province siciliane, ma in particolar modo sono stati raccolti elementi in ordine ai reati consumati o tentati ai danni di aziende ragusane, proprio perchè l’indagine ha avuto inizio dal territorio ibleo e dagli investigatori della Squadra Mobile di Ragusa: 4 negozi di elettrodomestici e telefonia (la metà commessi a Ragusa. Papino di Vittoria e Inventa di Pozzallo); 10 furti ai danni di concessionarie auto (la metà commessi a Ragusa, Concessionaria Audi S. Tumino, Concessionaria Mercedes di Ragusa “Euromotors Srl”, Rivendita di Auto “Elio Motors Srl” di Modica, Rivendita di auto Autosalone Caruso di Modica e Rivendita di Auto “Elio Motors Srl” di Modica); 9 furti di cavi di rame ai danni di impianti fotovoltaici (la metà commessi a Ragusa e Comiso); una rapina presso tabaccheria (Catania); 9 furti presso bar e rivendite di tabacchi; 30 le auto rinvenute (dopo i furti a Ragusa ed in altre province venivano riportate a Catania dove la Polizia ha provveduto a rinvenirle); furti di centinaia di litri di gasolio.

Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti gli attrezzi utilizzati per commettere i furti, come il flex e diverse mazze ferrate. Inoltre, sono state trovate parti di auto Audi rubate a Ragusa, telefoni cellulari e tablet provento di altri furti.