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Girgenti acque, riunione sindaci inutile; Disappunto palese del sindaco La Rocca. Protesta di un cittadino davanti azienda (ft)

Non ha sortito gli effetti sperati la riunione dell’assemblea territoriale idrica di Agrigento, presenti tutti i sindaci o loro delegati, per discutere del futuro di Girgenti acque, società che ha gestito, sino alla notifica di interdittiva antimafia, era il novembre scorso, la distribuzione idrica e la depurazione in quasi tutta la provincia di Agrigento.

La riunione è stata indetta per trovare soluzioni, insieme ai commissari straordinari, e gestire al meglio la società del dopo Marco Campione. Ragionare sulla nuova forma di gestione del servizio idrico  integrato, insomma. Tra i requisiti richiesti ai comuni per la gestione in proprio del servizio idrico le sorgenti ricadenti in parchi o aree naturali, la relazione sulla continuità nell’esistenza della gestione, la rispondenza dei parametri di qualità delle acque prelevate, i risultati del trattamento del refluo e il raggiungimento degli obiettivi di cui alla Direttiva 2000/60/CE.

Alla fine non è stato cavato un ragno dal buco, gli animi si sono surriscaldati, soprattutto dopo l’intervento del sindaco di Palma di Montechiaro, Castellino, e l’incontro è stato chiuso repentinamente.

Ad inizio seduta i lavori sono stati introdotti dal sindaco di Sciacca – a capo del gruppo dei sindaci – con successivo intervento dei commissari straordinari che hanno ribadito le enormi difficoltà che hanno nel proseguire il loro lavoro. Situazione incandescente con sindaci che intendono riunirsi in consorzio e gestire autonomamente la distribuzione dell’acqua ed altri non in grado di poter garantire alcunchè. Insomma, una situazione confusionaria e affatto foriera di spiragli risolutivi. L’incontro, come detto si è chiuso repentinamente senza adottare alcun tipo di decisione con rinvio ad un’altra prossima seduta.

Dunque, nulla di risolto, ed anzi cominciano i primi mugugni.

Palese è il disappunto del sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo: “Evidentemente si continua a perdere tempo sulla nuova forma di gestione del servizio idrico integrato nell’Agrigentino, l’Ati infatti non ha ancora provveduto all’accertamento dei requisiti tecnici previsti dall’articolo 147 del decreto legislativo 152 del 2006 per i comuni che hanno chiesto di gestire in proprio il servizio. Non ce l’ho con nessuno, ma così permane una situazione di stallo che non è più tollerabile, per questo mi farò promotrice di iniziative di protesta sia all’interno dell’assemblea dell’Ati ma anche all’esterno affinché venga risolta la questione nel più breve tempo possibile. I 27 comuni che hanno consegnato le reti devono sapere al più presto che tipo di società costituire per non finire nella stessa situazione di prima senza risolvere nulla. Abbiamo quindi la necessità di uscire da questa situazione per organizzarci, così non si può andare avanti, è ormai da parecchio tempo che attendiamo di capire quali comuni potranno gestire in proprio il servizio e quali no, non possiamo rimanere bloccati e fare riunioni che non portano a nulla. Con il commissariamento di Girgenti Acque abbiamo un’occasione storica per poter gestire al meglio il servizio idrico, mi batterò affinché questa occasione venga colta, non si può più perdere tempo prezioso, dobbiamo dare ai cittadini un servizio più efficiente e meno costoso”.

La riunione ha avuto un inatteso fuori programma dato che un cittadino di San Biagio Platani, Enrico Caldara, si è fatto trovare all’ingresso della sede di riunione con un cartello appeso al collo che testualmente recita: “Siamo stanchi di pagare tariffe sempre più alte per un servizio idrico colabrodo e inefficiente. Diciamo basta ai soprusi e alla politica delle clientele. In questo delicato passaggio del dopo Girgenti Acque voi sindaci avete la possibilità finalmente di operare a favore dei cittadini ritornando all’acqua pubblica con l’istituzione dell’Azienda consortile speciale partecipata, già perfettamente funzionante nella città di Napoli i cui abitanti pagano 128 euro a famiglia. Fate la cosa giusta e rivoluzionaria se non volete che l’ordine pubblico sia turbato da scioperi e occupazioni”. Firmato Comitato cittadino storico di San Biagio Platani.