La nuova massoneria agrigentina, affari e alleanze: l’epicentro è Favara

L’indagine dura ormai da qualche anno.
E’ delicatissima ed affonda le sue radici nel mondo della massoneria,
non quella nota le cui liste periodicamente vengono riprese e pubblicate da siti e giornali riprendendo vecchie cianfrusaglie venute fuori con l’inchiesta di Gioia Tauro promossa allora dal procuratore Agostino Cordova.
Qui siamo tre passi avanti, con nomi, cognomi, sospettabili e insospettabili, affiliati, luoghi di riunione ed affari. Ed anche malaffare.
Le perquisizioni e i sequestri disposti qualche mese fa dal  procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dai sostituti procuratori
Andrea Maggioni e Matteo Delpini, hanno aperto un filone
investigativo ai più sconosciuto. Il Nucleo di polizia tributaria
della Guardia di Finanza guidato dal col. Fabio Sava e i militari
del Reparto operativo dei Carabinieri di Agrigento, agli ordini del col. Andrea Azzolini, hanno scavato e stanno scavando a fondo con pregnanti e segrete investigazioni.
Quelle perquisizioni hanno, gioco forza, fatto saltare il tappo della riservatezza. Ed era impossibile non sapere e non capire che l’indagine contempla tra i reati quello legato alla legge sulla massoneria che prende il nome della senatrice Tina Anselmi messa, all’epoca dello scoppio dello scandalo,P2 di Licio Gelli, a capo di una specifica commissione
d’inchiesta.

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