Licata, spedizione punitiva in un bar: chieste condanne pesanti

Nove anni di reclusione per tutti gli imputati del processo. E’ questa la richiesta di condanna avanzata dalla pubblica accusa per i quattro imputati accusati di lesioni personali aggravate: sono Angelo e Salvatore Sortino, Rosa Monachello e Giuseppe Faraci. 

IL FATTO.  Salvatore Sortino e Angelo Sortino avrebbero aggredito il padre della titolare di un bar di Licata in seguito al rifiuto di quest’ultimo di servire altre birre richieste dai due. “O mi dai una birra o me la prendo io” avrebbe intimato uno degli odierni imputati e da lì a poco il finimondo come ricostruito dal pubblico ministero quest’oggi in aula: dopo essersi allontanati dal bar i due sarebbero tornati – questa volta con altri componenti della famiglia – armati di bastoni e si sarebbero scagliati contro il padre della titolare del bar e altre due persone presenti tra cui il cognato della persona aggredita (che non ha sporto denuncia). La vittima – colpita con bastoni e anche una bottiglia di vetro – è stata soccorsa in seguito dagli operatori del 118 che hanno riscontrato anche una profonda ferita al sopracciglio sinistro dovuta ad un morso.

Proprio su quest’ultimo aspetto la difesa ha presentato istanza per una perizia medica in grado di stabilire se suddetta ferita fosse presente prima dell’aggressione (istanza rigettata dal collegio presieduto dal dott. Miceli con Moretti e Genna a latere).

La difesa rappresentata dall’avv. Meli ha chiesto, infine, l’assoluzione di Giuseppe Faraci in quanto sarebbe responsabile di danneggiamento all’esercizio commerciale ma non avrebbe partecipato materialmente all’aggressione. L’udienza è stata rinviata al 4 dicembre.