Omicidio Loris, chiesti 30 anni per Veronica; Pm: “egocentrica, bugiarda e manipolatrice”

Trent’anni di carcere sono stati richiesti dalla Procura nell’ambito del procedimento che si tiene davanti al Gup di Ragusa e vede Veronica Panarello, accusata dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere del figlio, Loris Stival, di 8 anni.

Il pm Marco Rota, nel corso della requisitoria, ha ricostruito il contesto sociale in cui e’ maturato il delitto. Presente in aula la donna, che si dichiara innocente.

I pm non hanno dunque tenuto conto delle dichiarazioni spontanee della Panarello e delle accuse rivolte al suocero: per i magistrati la relazione con il padre del marito è un movente sia pure plausibile ma non provato, visto che non esiste prova della sua presenza in casa.

In ogni caso, ha spiegato il procuratore, “il movente resta ininfluente nella richiesta di condanna a 30 anni per omicidio premeditato aggravato. Nella requisitoria sono state usate parole dure nei confronti della Panarello, definita “egocentrica, bugiarda e manipolatrice”.

Durante la requisitoria, il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota hanno ricostruito la personalità dell’imputata e il suo vissuto personale. Dopo aver messo l’accento su un suo “protagonismo esagerato”, Petralia e Rota hanno anche ricostruito il contesto in cui è maturato il delitto e in particolare il “contrastato rapporto” che avrebbe avuto con il bambino che trattava da amico e non da figlio.

E’ fissata per mercoledì l’udienza in cui la parola passerà ai legali di parte civile, Daniele Scrofani per il marito di Veronica e Francesco Biazzo, per il suocero Andrea Stival. Venerdì sarà la volta della difesa di Veronica Panarello, sostenuta dall’avvocato Franco Villardita. La sentenza dovrebbe arrivare la prossima settimana.