Operazione Levante: quel pacco di cocaina destinato a Favara e mai pagato
Un chilo di cocaina finito nelle piazze di spaccio di Favara – valore 22000 euro – consegnato da Blandina a Dario Giardina senza ricavarne il pagamento pattuito.
Non è stato molto fortunato con gli “affari” legati alla droga, Ignazio Umberto Blandina, il lampedusano che ha vuotato il sacco facendo scattare l’operazione “Levante” consentendo di venire a capo di una vicenda ancora da definire completamente e che parte dal ritrovamento nel fondo del mare di Lampedusa di almeno 200 kg di cocaina.
Blandina, arrestato nel luglio 2022 perché trovato in possesso di oltre 24 kg di cocaina sotterrati nel giardino di casa, ha raccontato agli inquirenti che la droga rinvenuta rappresentava una parte del totale consegnato per nasconderlo e custodirlo in attesa di trovare i grossisti dello stupefacente.
Secondo le sue dichiarazioni oltre ai 24 chili e passa sequestrati ne aveva altri 17 chili che sono stati rubati. Ed ha indicato nomi e cognomi dei ladri fornendo come prova i filmati registrati dall’impianto di sicurezza presente nella sua abitazione che avrebbe ripreso ogni cosa.
Tra droga sequestrata e droga rubata, Blandina non ha ricavato gli oltre 15 mila euro promessi.
Identica sorte per un panetto di cocaina finito nelle piazze di spaccio di Favara – valore 22000 euro – che sarebbe stato consegnato a Dario Giardina, uno degli indagati, di origine favarese, senza ricavarne il pagamento pattuito. Gli inquirenti ricostruiscono così la vicenda:
Il contatto e l’incontro tra Ignazio Umberto Blandina e Dario Giardina del giorno 03.07.2022 è significativo in relazione agli incontri e ai contatti che quest’ultimo avrà nei giorni a seguire. Particolarmente interessanti in tal senso ad esempio il contatto registrato il giorno 04.07.2022 quando Giardina chiama Carmelo Fallea inteso Giogiò e dopo i convenevoli quest’ultimo gli chiede “…ma sei rientrato???…” e l’altro risponde “…no stasera mi imbarco…ma ti volevo dire…non ti prende internet???…”. Carmelo Fallea gli dice che per ora non gli prende e Giardina risponde “…ti volevo far vedere una macchina.. Ho comprato una macchina di lusso e te la volevo far vedere….” e l’altro gli risponde: “..fra mezz’ora…”.
Anche in questo caso Dario Giardina fa in maniera criptica riferimento ad una autovettura che vorrebbe far vedere all’altro favarese.
Carmelo Fallea è tra l’altro un soggetto che in passato ha avuto contatti anche con Ignazio Umberto Blandina. Quest’ultimo è stato arrestato tra l’altro nell’ambito delle indagini effettuate a carico di Carmelo Fallea poiché quest’ultimo aveva consegnato al lampedusano 100 grammi di cocaina).
Sicuramente Dario Giardina, per paura di essere intercettato e visto anche il calibro del soggetto col quale stava comunicando, preferisce effettuare con l’altro una comunicazione telematica.
Carmelo Fallea – scrivono sempre i pubblici ministeri – è un soggetto gravato da vicende giudiziarie per traffico internazionale di sostanze stupefacenti (arrestato il 24.12.2016 in quanto ritenuto responsabile unitamente ad altri soggetti di traffico internazionale di droga e recentemente condannato dal Tribunale di Agrigento per tale vicenda giudiziaria). Anche tale contatto con Carmelo Fallea appare essere legato ai legami che Dario Giardina ha con Ignazio Umberto Blandina e all’ingente sequestro effettuato a carico di quest’ultimo. Ed invero, anche alla luce delle dichiarazioni rese dal Blandina nell’interrogatorio del 26.01.2023, appare evidente come il Giardina, dopo essere entrato in possesso di almeno di 1 kg della cocaina detenuta dal Blandina, avesse cercato di far “uscire” lo stesso dall’isola, cercando di venderlo all’ingrosso a soggetti di spicco, in tale ambito delinquenziale come Giuseppe Farini Carmelo Fallea. In tal senso, è inequivocabile quanto affermato dal Blandina, il quale, dopo aver confermato di conoscere Dario Giardina e di riconoscere lo stesso nella persona effigiate in una delle foto mostrategli, ha riferito di avere consegnato il panetto da un chilo al Giardina senza mai ricevere, avrebbe dovuto farlo in cinque giorni, quanto pattuito per la cessione, ossia 22 mila euro.
Inutili sono stati i tentativi, anche dal carcere, di Blandina di recuperare i soldi.