Processo “cricca” di Lampedusa: pentito Tuzzolino verrà interrogato nell’aula bunker di Petrusa

Era stato un vero e proprio colpi di scena, la richiesta del pubblico ministero Salvatore Vella di sentire in aula, nell’ormai famoso processo noto col nome  “la cricca di Lampedusa”, l’architetto, e pentito, Giuseppe Tuzzolino di Agrigento.

Il procedimento riguarde, secondo la Procura della Città dei Templi, un’associazione a delinquere che avrebbe agito nell’isola e avrebbe commesso molteplici reati: corruzione, falso,  truffa, abuso di ufficio, turbativa d’asta e abusivismo edilizio. Il tutto condito da speculazioni edilizie (presunte, per ora), pagamento di tangenti (preteso, per ora) e molto altro.

Folto il numero degli imputati, a vario titolo, coinvolti nel procedimento: Giuseppe Gabriele, Gioacchino Giancone, Bernardino De Rubeis, Giovanni Sorrentino, Pietro Gelo, Alberto La Carrubba, Carmelo D’Agostino, Francesco Cucina, Leonardo Pellegrini, Francesco Salamone, Vincenzo Marco Fogliani, Carmen Vego, Antonio Arnone, Carmelo Ardizzone, Maria Rosa Bonadonna, Giuseppe Bonadonna, Maria Giardina, Ernesto Giardina, Andrea Nicola Policardi, Salvatore Cucina, Franco Algeri, Maria Pezzotta, Calogero La Rocca, Raffaella Danile e Calogero Pullara.

Il pm Vella nelle udienze passate aveva depositato le lettere di convocazione a sedute massoniche di due imputati: l’ingegnere Giuseppe Gabriele e l’architetto Gioacchino Giancone e, nell’ultima udienza in aula, davanti ai giudici del Tribunale (presidente, Giuseppe Miceli, a latere Rosanna Croce ed Enzo Ricotta) per confermare la presenza massiccia della massoneria e rafforzare maggiormente il sospetto dell’associazione per delinquere, ha depositato il verbale di interrogatorio (protrattosi per diverse ore) dell’architetto pentito Giuseppe Tuzzolino che proprio di massoneria parla e di incarichi professionali con molti zero affidati a fratelli massoni.

Il pm Vella, dopo aver depositato le convocazioni massoniche ha interrogato proprio l’architetto, che ha risposto alle domande.

L’obiettivo di Vella era quella di interrogare il pentito agrigentino in aula. Obiettivo raggiunto, dato che il Tribunale di Agrigento, che si era riservato di decidere sulla richiesta, ha deciso proprio questa mattina di ammettere l’esame di Tuzzolino che sarà in aula il prossimo giovedì personalmente.

Niente videoconferenza per lui. I giudici hanno disposto la convocazione in aula e il pentito sarà scortato dagli uomini del servizio centrale di protezione nelle stanze del Palazzo di Giustizia di via Mazzini. Per la speciale circostanza, l’udienza si svolgerà non nella sede di via Mazzini ma nell’aula bunker del carcere Petrusa.
Gli avvocati di difesas degli imputati come contromossa hanno già chiesto di essere interrogare come testimoni di controprova rispetto a Tuzzolino, 38 testimoni: 15 per Gabriele, 15 per Giancone e 8 per De Rubeeis.