Processo Demetra, in aula due “finti infortunati” confermano le accuse

Si è svolta presso l’aula 6 del Tribunale di Agrigento, davanti al collegio dei giudici presieduto dal dott. Giuseppe Milisenda Giambertoni, l’udienza riguardante l’inchiesta “Demetra” che portò all’arresto di sei persone il 28 giugno 2013 per reati che vanno dall’associazione per delinquere al falso, passando per la truffa.

Il processo ha rischiato in un primo momento di essere rinviato per un vizio di forma nella notifica ad uno degli imputati, Michele Baldarelli, la cui posizione è stata stralciata e il procedimento riassegnato ad un altro collegio.

In aula, questa mattina, sono comparsi due importanti testimoni assistiti che hanno già patteggiato la pena. Si tratta di due giovani empedoclini che, incalzati dalle domande della pubblica accusa, rappresentata dai pm Matteo Delpini e Andrea Maggioni, hanno ricostruito il modo in cui venivano effettuate queste false visite e, di conseguenza, riscontrati i falsi infortuni.

Teste1: “Nel 2010 lavoravo per la ditta Cape, un’azienda che si occupava di trasporto di materiali e inerti. Chi si occupa della gestione dei conti e delle buste paga era Giorgio Lo Presti. Vengo avvicinato all’interno dello spogliatoio della squadra, l’Empedoclina, e da lì mi viene proposto di simulare un finto infortunio per ricevere tre assegni: due, dal valore di circa 1300 euro complessivi, che ho incassato personalmente; il terzo, dal valore ben più alto, si aggirava intorno agli 11 mila euro ma non l’ho mai incassato ma semplicemente girato a chi di dovere. L’iniziativa parte da Luca Di Stefano che, appunto, mi propone il finto infortunio. Conosco il Di Stefano in quanto ex compagni di squadra. Quando andammo a scambiare l’assegno con me c’erano Di Stefano e Moscato. L’infortunio consisteva nella simulazione di una caduta, precisamente la lussazione della spalla sinistra. Inizialmente mi fidai. Mi reco ad Aragona per farmi visitare e vengo accompagnato da Moscato. L’esame è praticamente fasullo perché io non avevo niente. Il medico non mi ha sottoposto ad alcuna visita. Oltre ad essere dipendente della Cape sono stato dipendente anche di un’altra ditta, la Giacomar, ma non ho mai realmente svolto alcun lavoro e, anzi, prendevo la disoccupazione per un totale di 5 mila euro che ho restituito all’Inail di Agrigento.  Questa volta a propormelo è Giorgio Lo Presti che mi chiede se fossi interessato a prendere soldi della disoccupazione senza lavorare.”

Teste2. “Sono stato assunto per la ditta Demetra ma non ho mai svolto alcun lavoro. La proposta mi viene fatta un giorno mentre mi trovato nello studio del Lo Presti che conoscevo in quanto dirigente della squadra di calcio in cui giocavo. Lo Presti chiese, davanti a me, a Di Stefano se si potesse realizzare questa cosa e, essendo giovane i soldi mi facevano comodo. Fingo un infortunio ai legamenti della spalla e vengo visitato ad Aragona. Effettuo regolarmente l’ecografia e, prima dell’esame, entra nella stanza anche il sign. Terrazzino. Incasso un totale di 14 mila euro e li consegno tutti a Moscato. Prima di questa somma aveva anche percepito altro denaro tramite 3/4 assegni. Le somme che ho preso non le ho mai restituite all’Inail.”

Tredici imputati hanno scelto di patteggiare la pena: hanno beneficiato della sospensione condizionale ma dovranno pagare le spese processuali in favore delle parti civili. Si tratta di Luca Di Stefano (2 anni), Daniele Moscato (1 anno e 2 mesi); Paolo Davide Moscato, Giuseppe Capitano, Giuseppe Camporeale, Giuseppe Di Stefano, Edmondo Biancola, Teresa Fiorino, Raimonda Baretta e Marina Baretta (8 mesi di reclusione ciascuno); Emanuela Prestia e Simona Forte (6 mesi); Giuseppina Todaro (2 mesi ). Salvatore Borsellino e Vincenzo Pavone  sono stati giudicati con il rito abbreviato: Borsellino è stato condannato ad una pena di 3 anni e sei mesi di reclusione, Pavone ad 1 anno di reclusione, con pena sospesa.

Rinviati a giudizio gli altri 53 imputati. Si tratta di Giuseppe Vincenzo Terrazzino, Fabrizio Santamaria, Giorgio Lo Presti, Salvatore Tortorici, Giacomo Giuca, Michele Baldarelli, Ernesto Lo Presti, Francesco Ceraulo, Carmelo Colombo, Francesco Di Stefano, Leonardo Diana, Giuseppe Vellenti, Antonio Volpe, Gerlando Salemi, Giovanni Salemi, Jessica Giglio, Fabio Sorrentino, Cristian Giardino, Francesco Sacco, Salvatore Lo Vetro, Francesco Agnello, Giovanni Trupia, Michele Trupia, Calogero Sammartino, Calogero Seddio, Elia Adriani, Calogero Adriani, Domenico Cimino, Calogero Donato, Salvatore Donato, Angelo Gangarossa, Giuseppe Lombardo, Gerlando Sanfilippo, Mario Lombardo, Calogero Lombardo, Emanuele Lombardo, Giacomo Lombardo, Renato Salamone, Francesco Di Grado, Gioacchino Barrale, Alfonso Cumella, Salvatore Mazza, Alessandro Termini, Giovanna Frenna, Giuseppe Gangarossa, Gerardo De Rosa, Maurizio Sorrentino, Salvatore Russo, Salvatore Conti, Ruben Arrigo, Aymen Merdassi, Ali Mohamed Laid Ben e Khemaies Balghaj.

Il processo è stato rinviato al prossimo 29 giugno.