Processo omicidio Vivacqua, parla Germania Biondo: “Non ho ucciso mio marito, sicari dal Sud”

Parla per la prima volta al processo davanti alla Corte di Assise di Monza Germania Biondo, la moglie di Paolo Vivacqua, il rotamat siciliano ucciso il 14 novembre 2011 con 7 colpi di pistola nel suo ufficio di Desio. Un’autodifesa accorata, sanguigna, a tratti efficace: “Io non ho ucciso mio marito. Amavo e amo ancora Paolo, che ormai si stava stancando della compagna romena e sarebbe tornato da me, così avremmo potuto riunire la famiglia con lui e i nostri figli. Non so chi l’ha ucciso e non voglio accusare nessuno perchè non ho elementi. Posso solo dire che Paolo ci diceva che, se gli fosse successo qualcosa, gli assassini sarebbero venuti dal Sud. Paolo diceva che in tanti lo obbligavano a dare somme di denaro anche consistenti, soldi che non sono mai stati restituiti e che i miei figli non possono chiedere indietro”.
La donna, imputata per l’omicidio perchè ritenuta dalla Procura monzese la mandante del delitto (il pm Donata Costa ha chiesto 23 anni di reclusione) attualmente si trova agli arresti domiciliari per problemi di salute.