Quei 180 mila euro in contanti scovati dentro la Mercedes del favarese Vetro e le bugie per giustificarli

La Guardia di finanza ha perquisito società, sedi di pertinenza, uffici e domicili di 21 persone, sparse su tutto il territorio nazionale, nell’ambito di una inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Agrigento, su un presunto sodalizio criminale finalizzato alla commissione in serie di reati fiscali con particolare riferimento all’emissione di false fatture per operazioni inesistenti e successivo utilizzo delle stesse nella dichiarazione dei redditi.
Il giro di affari sinora individuato è di svariati milioni di euro.
L’inchiesta ha preso le mosse da un controllo stradale dei finanzieri, avvenuto il 21 settembre del 2013 sulla strada statale 640, nella zona industriale di contrada Zaccanello, a Racalmuto quando all’interno di un’autovettura Bmw X5 in uso ad Antonio Vetro, favarese di 48 anni, hanno rinvenuto, occultata in un sacchetto di carta messo dentro un sacchetto di plastica, 180.680 euro in contanti.

 

 

 

 

 

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