Racket ed estorsioni alla Fauci Laterizi: condanna a 9 anni per un favarese

Sentenza, ieri, della Corte di Appello che ha giudicato l’unico imputato che non aveva chiesto il rito abbreviato nel procedimento inerente la vicenda delle presunte estorsioni ai danni dell’impresa edile Fauci Laterizi.

I giudici hanno condannato il favarese Stefano Valenti, 49 anni, alla pena di 9 anni di reclusione per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’accusa per Valenti aveva chiesto 14 anni. Il dibattimento ha ricostruito la vicenda della società che negli anni sarebbe stata costretta a pagare il pizzo. Determinante, oltre alle indagini, il contributo di 3 pentiti peraltro condannati.

I giudici della Corte d’Appello di Palermo in passato avevano confermato la condanna per Giuseppe Falsone e ridotto la pena degli altri imputati nel processo inerente la vicenda delle presunte estorsioni.

Pena ridotta da 10 a 4 anni per Salvatore Di Gangi; da 8 anni a 3 anni e 10 mesi per Stefano Morreale; da 1 anno e sei mesi a 9 mesi per il pentito Maurizio Di Gati; condanne annullate invece per Angelo Siino e Giovanni Brusca per i quali, ieri, la Corte d’Appello ha ritenuto che i reati fossero prescritti.

Nel processo era imputato anche il titolare della Fauci Laterizi, Salvatore Fauci, la cui pena è stata ridotta a un anno e sei mesi con la subordinazione della sospensione della pena allo svolvimento di sei mesi di attività lavorativa non retribuita.