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Relazione semestrale della Dia: mafia agrigentina sempre potente e pericolosa

“Una notevole potenzialità criminale, grazie ad un pregnante controllo del territorio e ad una significativa capacità d’infiltrazione e di condizionamento del tessuto economico, sociale e amministrativo da parte di Cosa Nostra.  Nella provincia di Agrigento, i settori particolarmente esposti al rischio d’infiltrazione mafiosa sono anche quelli dell’agricoltura e dell’agroalimentare, delle energie da fonti rinnovabili, nonché quelli collegati alle emergenze ambientali, come ad esempio il ciclo dei rifiuti”.

Fotografa così la realtà mafiosa agrigentina la relazione annuale (secondo semestre 2018) – della Direzione investigativa antimafia che esamina nella sua globalità il crimine operante in Italia.

568 pagine di analisi e considerazioni sui vari fenomeni criminali dieci delle quali dedicate alla provincia di Agrigento.

Nel dettaglio la Dia specifica, tra le altre cose, che: “Cosa Nostra agrigentina continua a condizionare anche l’attività politico–amministrativa cercando sempre più di controllare o orientare l’azione amministrativa degli enti territoriali in modo funzionale alle logiche del potere mafioso. Ne consegue che l’azione delle amministrazioni locali è sempre particolarmente esposta al concreto pericolo di condizionamento mafioso, attraverso pressioni e azioni che sono esercitate in più fasi sia sul corpo elettorale che sugli stessi amministratori.  Il corpo elettorale si trova, infatti, a dover fronteggiare le ‘lusinghe’ delle consorterie mafiose al fine di condizionarne il voto e di imporre candidati collusi; gli amministratori locali sono poi esposti al tradizionale potere intimidatorio mafioso, sempre più associato o sostituito, almeno in parte, dalla corruttela. Il tutto per ottenere una ampia gamma di ‘favori’, come l’affidamento di lavori e di servizi, l’aggiudicazione di appalti, la concessione di autorizzazioni, di licenze, di varianti urbanistiche, l’omissione di controlli, il conferimento di incarichi vari e assunzioni di vario genere. E’ evidente come tali attività risultino funzionali, oltre che ad ottenere illeciti profitti, anche a mantenere un vasto sistema clientelare”.

Particolarmente significativo il passaggio che riguarda le energie alternative: “importante settore economico, di interesse per la criminalità organizzata che si aggiunge alle tradizionali attività del movimento terra, della produzione di calcestruzzo e del cemento, dell’agricoltura e della distribuzione alimentare. La provincia di Agrigento risulta la seconda dell’isola per numero di installazioni ed energia prodotta, preceduta solo dalla provincia di Catania”.