Sciacca, uccise il marito con complicità dell’amante: Celeste finisce su Rai Tre

Questa sera su Rai Tre, a “Storie Maledette”, si parlerà di un delitto che ha destato clamore e sgomento nell’agrigentino.

La storia è quella di ìCeleste Saieva, oggi reclusa nel carcere di Bollate, Milano, dopo essere stata condannata a 30 anni per il delitto del marito, Michele Cangialosi di 29 anni, ucciso nella notte tra il 20 e il 21 aprile del 2009.

Celeste, all’epoca 22enne, viveva a Sciacca col marito, Michele Cancialosi, col quale a detta di molti litigava spesso.  Un giorno la donna,  denunciò la scomparsa dell’uomo, erano i primi di maggio, dicendo che non era la prima volta che si allontanasse di casa. La svolta si ebbe quando un minorenne coinvolto nella vicenda confessò e racconto alcuni particolari che furono poi confermati dalle indagini. Gli inquirenti, grazie alla sua confessione, scoprirono il luogo dove era nascosto il cadavere di Cangialosi, sepolto nelle campagne di Sciacca e ritrovato il 17 ottobre del 2009, a distanza di otto mesi dalla sua morte.

Secondo l’accusa Celeste aveva agito con la complicità à del suo amante, Nicola Piazza, e con quella di altri due giovani, uno dei quali era Paolo Naro, più un terzo giovane, ancora minorenne all’epoca del fatto. La donna anche oggi continua a dire di essere innocente. Anche Nicola Piazza e Paolo Naro furono condannati a 30 anni di carcere, mentre il minorenne fu condannato a 9 anni e 4 mesi dal tribunale dei minori.