Pinne di squalo su peschereccio siciliano, fermato

Un peschereccio della marineria di Mazaro del Vallo e’ stato fermato sei giorni fa dalla guardia costiera della Sierra Leone perche’ a bordo aveva pinne di squalo. Lo rende noto Greanpeace, in zona con nave Esperanza, che anche diffuso un video dell’operazione. La pratica dello shark finning, che consiste nella taglio delle pinne degli squali e il successivo rigetto della carcassa in mare, non e’ proibita dalla legislazione della Sierra Leone, mentre il divieto e’ invece previsto dalla normativa Ue e si applica a tutti i pescherecci europei e in tutti i mari. La normativa europea vieta inoltre la detenzione, il trasbordo e lo sbarco di pinne di squalo da pescherecci europei. “Siamo di fronte ad una chiara violazione, il primo caso che ci risulta coinvolgere direttamente un peschereccio italiano in un’attivita’ illegale di shark finning – afferma Serena Maso di Greenpeace Italia – e abbiamo dunque segnalato questo grave caso di illegalita’ alle autorita’ competenti. Seguiremo l’evolversi della vicenda e ci aspettiamo che vengano prese severe misure nei confronti dei responsabili, sia da parte della Commissione europea che dall’Italia. La pratica del finning e’ inaccettabile e crudele: oltre a rappresentare uno spreco di risorse che non ha giustificazioni, contribuisce a decimare le popolazioni di squali, fondamentali per mantenere in equilibrio la salute degli oceani, ma gia’ in fortissimo declino in tutti mari del mondo a causa della pesca eccessiva e illegale. Oltre a quello del peschereccio italiano, le autorita’ hanno scoperto altri tre casi di pesca illegale, rispettivamente su due navi cinesi e su un peschereccio coreano. A bordo di uno dei due pescherecci cinesi sono state trovate 70 buste contenenti carcasse di squalo. Le autorita’ della Sierra Leone hanno ordinato ai tre pescherecci di tornare al porto di Freetown per compiere ulteriori indagini.