Primo maggio, sindacati a Portella: “Fare di più per lavoro dei giovani”

Un rinnovato impegno nella difesa del lavoro. “Oggi non è un giorno di festa”, è il messaggio segretari di Cgil, Cisl e Uil riuniti a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, per le celebrazioni del 1° maggio a cui hanno partecipato circa 10mila persone

Portella della Ginestra oggi
Portella della Ginestra,. Susanna Camusso
Portella della Ginestra

Per rilanciare la lotta accanto ai lavoratori Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno scelto il luogo dove 70 anni fa gli uomini del bandito Salvatore Giuliano aprirono il fuoco contro i contadini che manifestavano per l’occupazione delle terre incolte dei latifondisti. “Siamo qui a Portella perché sappiamo che la nostra libertà, la nostra Costituzione e la democrazia sono state conquistate dalle scelte e dal coraggio di coloro che vi morirono”, ha esordito la leader Cgil deponendo una corona di fiori al cimitero di Piana degli Albesi, dove sono sepolte le 11 vittime dell’eccidio. E se l’attenzione di oggi doveva essere su “lavoro, lavoro, lavoro”, l’accento è stato posto sull’occupazione dei tanti giovani “che sono costretti ad abbandonare il nostro Paese”. Per Furlan infatti “abbiamo bisogno delle loro intelligenze per proiettarci nel domani”. Quello di cui c’è bisogno, secondo Barbagallo, è “un nuovo patto federativo unitario. Perché con l’unità possiamo battere tutti coloro che cercano di abbatterci sul lavoro”. ‘Si fa troppo poco per i giovani’ – “Oggi questa giornata serve per rimettere in cima il lavoro e la dignità delle persone e per sottolineare che ben poco si fa per creare lavoro e prospettive per i giovani”. La segretaria della Cgil ha le idee chiare: bisogna “immaginare delle politiche per rilanciare il lavoro, per dare una risposta alla disoccupazione, in particolare alla disoccupazione giovanile”. Perché, purtroppo, “viviamo in un’epoca in cui i diritti non sono dati per assodati ma in cui continuamente dobbiamo difenderne l’esistenza e dobbiamo lottare per conquistarli. Non siamo nell’epoca della difesa del lavoro ma in quella dove i legislatori hanno cancellato le tutele, aumentato la precarietà e il lavoro ‘in nero’ sottopagato e quando noi ci opponiamo ci accusano di essere conservatori”. ‘Lavoro, lavoro, lavoro’ – “In questi anni abbiamo disperso troppo il valore sociale e il senso di lavoro in Europa e nel nostro Paese. Dobbiamo ripartire dalla solidarietà e dalla coesione sociale”. Per questo, secondo la leader della Cisl, il messaggio deve essere per tutti “lavoro, lavoro, lavoro”. Furlan ha lanciato un messaggio al neo segretario del Partito democratico, Matteo Renzi: “Il Pd deve e può svolgere un ruolo importante per il Paese, deve occuparsi di sviluppo, crescita e occupazione, tutto il resto viene dopo”. E si è chiesta ancora: “Quanti morti sul lavoro dobbiamo ancora piangere e commemorare? Quanti morti vengono ancora nascosti così non lo sa nessuno? La legalità è indispensabile per la dignità del lavoro. Per questo è importante essere qui in tanti”.
‘Il patto federativo unitario’ – Il segretario della Uil rilancia la necessità di avviare “un nuovo patto federativo unitario. Perché con l’unità possiamo battere tutti coloro che cercano di abbatterci sul lavoro”. “Basta con questa austerità – ha aggiunto – Lo dicono tutti, ma non lo fa nessuno. Lo dicono tutti, ma in Europa vanno per aggiustare i conti. Non era questa l’Europa che i nostri padri pensavano, non è questa l’Europa che possiamo lasciare ai nostri figli”. Barbagallo ha invitato quindi a “fare ripartire il mezzogiorno per far ripartire l’Italia”. “Siamo qui per rivendicare l’opportunità di far riprendere l’economia del Paese mettendo al centro del dialogo l’articolo 1 della Costituzione, cioè che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. E vediamo di non affondarla”, è il monito del leader Uil.

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