Canicattì, indagini sparatoria ad una svolta: c’è un sospettato

Indagini complicate, ancora non concluse, mille ipotesi in mano, nessuna certezza, circostanza, questa ultima agevolata anche dall’atteggiamento della vittima che nonostante si sia preso tre colpi di pistola (due alla gamba, una al torace), giura agli inquirenti di non sapere o ricordare nulla.

Anhe se già stasera si potrebbe avere la prima svolta investigativa.
Un passo indietro: Canicattì, ore 22 circa, contrada Montagna, più terre che urbanizzazione. Qualcuno spara tre colpi di pistola a Vincenzo Curto, 31 anni, un passato con qualche precedente penale, qualche criticità nelle compagnie frequentate, una relazione coniugale finita in malo modo nonostante tre figli. Ma forse la sparatoria è avvenuta in un altro luogo.

Curto viene soccorso dal fratello e trasportato in ospedale. Scatta l’allarme. Vengono avvisati i carabinieri che cominciano le indagini.
Intanto le ferite riportate dalla vittima meritano un immediato intervento chirurgico per ridurne l’entità. I medici del “Barone Lombardo” eseguono l’intervento alla perfezione: Curto non è in pericolo di vita e può rispondere anche a qualche domanda degli investigatori.

Ma, come si dice dalle nostre parti è “santo che non suda”: non ricorda nulla e non sa perché gli hanno sparato.

Anche stamani, presente il sostituto procuratore della Repubblica, Carlo Cinque, ha ripetuto la stessa cosa. Le supposizioni investigative si sono accavallate, più ipotesi venute a galla, certezze nessuna tranne quella che esclude il ferimento, veramente bizzarro, dell’uomo da proiettili di rimbalzo. Amici e parenti di Curto sono stati ascoltati in caserma e gli interrogatori stanno continuando.
Sul tavolo degli investigatori anche una vicenda di qualche mese fa, era gennaio, quando Curto è stato arrestato dal personale del Commissariato di Ps di Canicattì per aver violato gli obblighi a cui è sottoposto nei confronti dell’ex moglie, alla quale non si poteva avvicinare ma anche per maltrattamenti in famiglia, danneggiamento aggravato, minacce gravi e lesioni personali.Nella circostanza Vincenzo Curto, violando la misura cautelare imposta dal giudice, si recava a casa dell’ex moglie, anch’essa di anni 30, abitante in un appartamento a Canicattì, e con la forza tentava di entrare in casa abbattendo la porta con calci e pugni, in presenza dei tre figli minori di anni 8, 5 e mesi 10.
La donna subì ferite ad entrambi i polsi e medicata al Pronto soccorso.
Le investigazioni non sono finite.

Molto altro bolle in pentola e i carabinieri come il Pm Carlo Cinque, sono fiduciosi.

E stasera, a sorpresa, c’è la prima svolta: un uomo si trova in caserma dai carabinieri perché fortemente sospettato di essere il feritore di Curto. E’ stato rintracciato dai poliziotti del Commissariato di Canicattì che collaborano alle indagini e portato davanti al pm, Carlo Cinque. Gli sviluppi ulteriori degli interrogatori, attualmente in corso, chiarianno la posizione dell’uomo interrogato. Confermata la pista passionale segnalata già ieri notte da grandangolo: passionale.

Ferito e feritore, probabilmente, avrebbero dovuto chiarirsi ieri sera dato che il presunto sparatore avrebbe allacciato una relazione con l’ex moglie di Curto. Ma il chiarimento è andato a monte. Gli inquirenti adesso sono ad un passo dalla soluzione del caso.

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