“Carabinieri favorirono latitanza boss Genova”, luogotenente racconta: “Indagine parte da rapina ad Aragona, perquisita anche caserma di Palma”

Si è celebrata questa mattina davanti il collegio di giudici presieduta dalla dott.ssa Turco (a latere dott.Ricotta e dott.ssa Croce) l’udienza che vede imputate dieci persone accusate di aver favorito la latitanza del boss ergastolano Cesare Genova, 67 anni, anche lui tra gli imputati per i reati di evasione, detenzione di armi clandestine e ricettazione.

Cesare Genova


 

Fra gli imputati – oltre allo stesso Genova – ci sono tre carabinieri – Umberto Cavallaro, 37 anni, Giuseppe Federico, 49 anni, e Andrea Mirarchi, 41 anni; Questi ultimi – insieme a due palmesi – Calogero e Francesco Burgio, entrambi di 31 anni, anch’essi imputati -, avrebbero ospitato e accompagnato in giro per la provincia l’ergastolano, favorendone la latitanza.

 

Il luogotenente Dalli Cardillo, in servizio presso la Caserma di Canicattì, ascoltato in qualità di testimone, ricostruisce l’origine delle indagini svolte e i passaggi che ne hanno caratterizzato la sua evoluzione: “L’attività di indagine nasce in seguito ad una rapina avvenuta ad Aragona – per sottrarre delle armi – nel 2011. Alcuni testimoni ci segnalarono la presenza di un’auto sospetta (Alfa 147) nei paraggi dell’abitazione così, facendo delle verifiche, siamo risaliti al proprietario del mezzo cioè il carabiniere in servizio a Palma di Montechiaro, Andrea Mirarchi. Attraverso al riconoscimento fotografico, effettuato da alcuni testimoni, siamo venuti a conoscenza che sul posto della rapina vi erano altri due soggetti, i fratelli Burgio. Le indagini proseguirono mettendo le utenze telefoniche di questi ultimi sotto controllo. Dai discorsi intercettati si ebbe la sensazione che qualcuno non volesse farsi trovare o si nascondesse. Effettuammo delle perquisizioni – a cui partecipò anche uno degli imputati – in alcune campagne di Palma di Montechiaro ma l’esito fu negativo. Perquisimmo anche, con il maggiore Leotta, la caserma dei carabinieri di Palma di Montechiaro (quando Mirarchi fu sottoposto ai domiciliari). Poco dopo (non so definire quanto) venne arrestato il latitante Cesare Genova dai carabinieri di Licata (siamo venuti a conoscenza dell’operazione solamente dopo).”

 

Si tornerà in aula il prossimo 6 dicembre quando saranno ascoltati come testimoni – chiamati dal sostituto procuratore della Repubblica Russo – il luogotenente Manuello e il maresciallo Bruna.