Corleone, assessore intercettato mentre parla con boss: Gariffo doveva lavorare in un cantiere

Si aggiungono nuovi particolari al blitz, denominato “Grande Passo 4”, che ha portato in manette 12 persone ritenute attive nella ricostruzione del clan di Corleone. Punta di vertice di questo meccanismo è Pietro Gariffo, nipote di Bernardo Provenzano.

Carmelo Gariffo, ritenuto il nuovo boss di Corleone

Sarebbe stato lui a guidare il clan e la sua ricostruzione. E le intercettazioni dei carabinieri, come spiega il tenente colonnello Pietro Sutera, hanno anche “pizzicato” l’assessore ai lavori pubblici, Ciro Schirò, parlare con Antonino Di Marco, braccio destro dello stesso boss Gariffo: “Mi ha detto, devo parlarne con l’assistente sociale’; gli ho detto, vedi che la pratica ce l’hai tu sul tavolino perché l’assistente sociale ha fatto tutte cose” – lasciando intendere di aver avuto un colloquio con il Sindaco Lea Savona.

Il boss Di Marco insisteva:Ciro, ce li giochiamo tutti questi voti… Abbiamo là vedi una marea di voti, perché là sono tutti legati, cosa fa uno fanno tutti”. Dalla conversazione, emerge che l’assessore Schirò aveva parlato dell’assunzione anche con una tale “Mariangela”, per i carabinieri della Compagnia si tratta della figlia di Gariffo.

Antonino Di Marco, ritenuto braccio destro di Gariffo

Anche il boss, Pietro Gariffo, viene più volte intercettato mentre discute dei suoi affari e, in particolare, parla di Lea Savona, prima cittadina di Corleone: “Quante persone che dicono… a disposizione, a disposizione, abbiamo un esempio, il sindaco, a disposizione, a disposizione… fallo”.

In un’altra conversazione, Gariffo diceva ancora del primo cittadino Lea Savona: “All’apparenza sembra tutta disponibile, poi si spaventa… Ora, quando tu trovi a qualcuno che non ha la spina dorsale per poter fare certe cose… tu capo dell’amministrazione sei… io non ti dico non lo vuoi fare tu acchiappa un tecnico, acchiappa un consigliere: ‘Senti spirugliami questa cosa’, e invece non fa neanche questo…”.

Di Marco, Saporito, i due Francesco Geraci, Scianni; sotto, Gebbia, Lo Bue, Pietro Gebbia, Masaracchia, Vaccaro, Cascino, Pillitteri, Filippello