Ipogeo del vescovado di Agrigento: è boom di visitatori

Aperto ai visitatori stamattina per la giornata promossa dal Fai, l’ipogeo del vescovado di Agrigento.

Visitabile su prenotazione, un gruppo di esperti geologi  guida e spiega  le origini dell’ipogeo di cui riportiamo una breve sintesi diffusa dall’associazione “Agrigento sotterranea”. Le fonti storiche fanno risalire al V secolo avanti Cristo il periodo in cui sono iniziati i lavori della complessa rete di ipogei della città di Agrigento, scavati nella roccia calcarenitica per ordine del tiranno Terone; si attribuisce invece all’architetto Feace la progettazione di queste opere di ingegneria idraulica. L’”ipogeo del Vescovado” è una cavità che presenta un andamento sub-orizzontale avente uno sviluppo planimetrico totale di circa 90 metri e si snoda nel sottosuolo con variazioni di direzione molto nette e marcate; tutto l’intero percorso sotterraneo dell’ipogeo è ricavato all’interno della calcarenite fossilifera pleistocenica.

Altro aspetto dell'ipogeo
Ancora spaccature
I visitatori
La lunghezza dell'ipogeo
Le lesioni interne
Le profonde crepe. Sopra l'ipogeo i locali del vescovado e della cattedrale
Nell'ipogeo
Preparazione alla visita
Tutto l'ipogeo è monitorato dai geologi
Un geologo guida il gruppo

A circa metà del percorso è presente sul lato destro della galleria una apertura che permette l’accesso ad un ulteriore ambiente ipogeo abbastanza sviluppato e dall’andamento meno regolare e più complesso: lo sviluppo planimetrico di questo ambiente è di circa 18 metri. Lungo il percorso ipogeo è possibile notare la presenza di vistose riseghe sulle pareti laterali riconducibili molto probabilmente ad attività di cava di conci di calcarenite in sottosuolo, così come presenti all’interno dell’Ipogeo del Purgatorio, in via Atenea, sempre ad Agrigento.

L’utilizzo di questa cavità è quasi sicuramente riconducibile ad usi abitativi, quali magazzini e abitazioni, che avevano anche il compito di mettere in comunicazione sia la zona della via Duomo con il versante settentrionale del colle di Agrigento, sia i diversi corpi di fabbrica che su di essa sono stati realizzati. In periodi diversi l’utilizzazione di tali ambienti avrà sicuramente subito delle variazioni: non si esclude che tale cavità, durante i periodi bellici, così come altre cavità dell’agrigentino, sia stata utilizzata come rifugio antiaereo.