La carneficina di “Luvici” Putrone: “salta” requisitoria per gli omicidi Lo Zito, Papia e Filippazzo

Grandangolo luglio 2015: omicidi Putrone

Tre delitti ampiamente noti le cui confessioni risalgono ad undici anni fa e la cui data è stata fondamentale per l’ex boss e killer Luigi Putrone. E’ un giorno particolare: 24 agosto 2006. Il giorno che apprende della morte della madre. Lui è Luigi Putrone, “Luvici” per gli amici, killer spietato di mafia, che da qualche giorno ha deciso di voltare pagina, dopo essere stato catturato nella Repubblica Ceca dopo anni di latitanza, e affidarsi alla giustizia.
Il gravissimo lutto appena comunicato – la morte della madre – non gli impedisce di deporre: “Intendo comunque effettuare l’interrogatorio in data odierna nonostante il grave lutto che mi ha colpito”.
E comincia a parlare. Parla di morte, Luvici. Morte data, provocata. I suoi delitti, commessi in nome e per conto della mafia. Una sequela micidiale di omicidi che Grandangolo vi ha già raccontato nello speciale Mafia pubblicato sull’edizione online del 25 luglio 2015.
Mandato a processo anche per questi delitti (altri correi sono stati già giudicati e condannati), Putrone oggi non ha potuto conoscere la requisitoria del Pm, già predisposta, per l’improvvisa assenza del Gup Lorenzo Matassa che lo sta giudicando con il rito abbreviato. Il processo è stato aggiornato al prossimo 24 marzo giorno in cui il Pm chiederà la sua condanna per gli omicidi di Giuseppe Lo Zito, ritenuto boss stiddaro, compiuto il 18 luglio del 1987, a Villaseta nel contesto della cruenta guerra tra Cosa Nostra e Stidda; l’empedoclino Ignazio Filipazzo ucciso il 3 settembre del 1992 a Porto Empedocle per vendetta in quanto chiedeva il pizzo ad imprese già estorte da Cosa nostra e il favarese Roberto Papia assassinato, il 6 settembre del 1994 perché gestiva una piazza di spaccio che dava fastidio alla cosca agrigentina.

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