Licata, blitz “Stipendi spezzati”, estorsioni nel centro Suami: misura cautelare per quattro persone

E’ in corso a Licata l’esecuzione di una misura cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Agrigento, Alfonso Malato, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Alessandro Macaluso (oggi in servizio in altra sede) che riguarda otto di persone tutte collegate alla “Suami società cooperativa sociale – onlus”, già coinvolta nel gennaio di due anni fa in una inchiesta denominata “Catene spezzate” che aveva bloccato un’attività illegale fatta di violenze ai danni degli ospiti (spesso con disagio) della comunità.
Da quella inchiesta nacque un nuovo filone investigativo che oggi ha portato ad arresti e obblighi di firma e presentazione, riguardante la parte amministrativa e che coinvolge i vertici della cooperativa tra i quali Caterina Federico, 34 anni, (obbligo di firma) assistente sociale responsabile di fatto della gestione della sede di Licata; Salvatore Lupo, 41 anni ex presidente consiglio comunale di Favara (domiciliari) amministratore unico della “Suami, società cooperativa sociale – onlus” ed altre persone.
Si fa specifico riferimento all’accusa di estorsione avendo scoperto gli inquirenti che il personale dipendente veniva pagato in maniera assolutamente irregolare: la cifra ufficialmente indicata in busta paga veniva poi ridotta, quasi dimezzata, attraverso prelievi illegittimi dai conti correnti del personale che all’atto dell’assunzione erano costretti a cedere ai responsabili della cooperativa le carte di credito.
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