Licata, omicidio Brunetto: ergastolo per Angelo Carità

Angelo Carità, 59 anni, imprenditore agricolo di Licata, accusato dell’omicidio di Giovanni Brunetto, 56 anni, trovato sotterrato un anno fa in un appezzamento di terreno sito in territorio di Canicattì, è stato condannato all’ergastolo (isolamento diurno per un anno).

La sentenza è stata emessa oggi dai giudici della Corte d’Assise di Agrigento.

Carità, era stato arrestato insieme ad un suo dipendente Angelo Bianchi, 38 anni, ed accusato di omicidio aggravato per avere commesso il fatto con premeditazione e per motivi abbietti e futili e di soppressione di cadavere.

Il corpo di Giovani Brunetto, venne ritrovato il 28 ottobre del 2013 in un terreno di contrada Casalotti.

Questa l’accusa formulato a carico di Carità a cura della Procura della Repubblica che dispose il fermo (procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e sostituto Salvatore Vella):

Perché, cagionava, dopo averlo sequestrato, la morte di Giovanni Brunetto, sopprimendone il cadavere. Con le aggravanti di avere commesso il fatto con premeditazione e per motivi abbietti e futili costituiti dalla volontà di Angelo Carità di non restituire a Giovanni Brunetto una somma di denaro variabile da € 40.000,00 a € 100.000,00 ricevuta in prestito in precedenza. In luogo allo stato imprecisato, il pomeriggio del 7.5.2013;

Perché, dopo avere ucciso Giovanni Brunetto, ne sopprimeva il cadavere, nascondendolo affinché lo stesso venisse definitivamente sottratto alle ricerche altrui e non potesse più essere ritrovato, se non in via accidentale. Con l’aggravante di avere commesso il fatto per conseguire l’impunità del delitto di cui al capo di imputazione di cui sopra. In luogo allo stato imprecisato, il pomeriggio del 7.5.2013; Perché, al fine di commettere i delitti di cui ai capi di imputazione che precedono, privava della libertà personale Brunetto Giovanni dopo averlo prelevato sulla SS. 123 Licata-Canicattì all’altezza del km 7, agro di Naro. In Naro, il pomeriggio del 7.5.2013.

E il pubblico ministero Salvatore Vella a conclusione della sua requisitoria aveva chiesto per Carità l’ergastolo, richiesta oggi accolta in pieno.

Nell’inchiesta riguardante l’omicidio era entrato anche un dipendente di Carità, Angelo Bianchi, arrestato e poi scarcerato, ma per la sua posizione già il Pm Vella ha chiesto l’archiviazione.