Lite in locale notturno e sparatoria in strada: ucciso giovane rumeno; imprenditore fermato

Omicidio a Catania. Un romeno di 27 anni è morto nell’ospedale Vittorio Emanuele dove era stato ricoverato per ferite da arma da fuoco. Con lui ricoverato anche un marocchino di 24 anni, colpito in maniera non grave da colpi di pistola.

Sabato notte, intorno alle quattro, in via Scuto Costarelli 100, alcuni colpi di pistola esplosi fuori dal locale ‘Yorks Club’ hanno ferito gravemente un cittadino rumeno di 27 anni, Dinu Florin Nicolae che è morto poche ore dopo all’ospedale ‘Vittorio Emanuele’. Nella rissa è rimasto ferito un altro extracomunitario di nazionalità marocchina O. S. E, 24 anni.

Da una prima ricostruzione, i due sono stati coinvolti in una lite scoppiata nel locale vicino alla stazione ferroviaria, che sarebbe proseguita anche fuori dalla struttura dove c’è stata la sparatoria.

Il ferito ha confermato l’aggressione, forse da parte di altri extracomunitari, ma non ha saputo fornire le loro identità.

Indagano i carabinieri.

Al vaglio degli investigatori c’è la posizione di un uomo di 40 anni.

I carabinieri infatti, hanno fermato un imprenditore quarantenne, M. V. le iniziali, per aver ucciso il 26enne romeno e ferito un marocchino e un’altra persona. Sono infatti due le persone rimaste ferite sullo scontro a fuoco, e non solo una come era emerso dalle prime ricostruzioni dei fatti. L’indagato, difeso dagli avvocati Giorgio e Alessandro Antoci, è stato fermato su disposizione della Procura guidata da Carmelo Zuccaro e durante il primo interrogatorio avvenuto nella caserma di piazza Verga si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nelle prossime ore sarà fissata l’udienza di convalida del fermo davanti al Gip. Il fermato ha trascorso intanto la sua prima notte nel carcere di Piazza Lanza.

Ancora punti oscuri sulla dinamica di quanto è accaduto nella notte tra sabato e domenica  davanti al locale catanese. Tra le prime ipotesi una lite degenerata poi con a colpi di pistola. Anche il quarantenne, poi fermato, è rimasto ferito nello scontro a fuoco: i medici del Vittorio Emanuele hanno medicata un’ecchimosi facciale. L’indagato era già stato sentito dai militari al Vittorio Emanuele dove si era recato insieme al romeno, poi deceduto in ospedale, e agli altri due feriti.