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Mafia, blitz “Ermes”: processo al capomafia Gondola, avrebbe aiutato Messina Denaro

A processo nonostante i problemi di salute.

E’ iniziato dinanzi al Tribunale di Marsala il procedimento giudiziario ai danni di Vito Gondola, capomafia di Mazara del Vallo di 78 anni. L’uomo – che nell’udienza odierna ha rinunciato a comparire – venne arrestato il 3 agosto dello scorso anno, nell’ambito dell’operazione “Ermes” che aveva sgominato una rete di fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro attiva nello smistamento dei pizzini.

L’operazione, condotta dalla Dda di Palermo ed eseguita dalle Squadre Mobili di Trapani e Palermo, con il coordinamento del Servizio centrale operativo, aveva ricostruito l’intero circuito del tradizionale sistema di comunicazione utilizzato all’interno di Cosa nostra, fino all’interruzione in corrispondenza della collaborazione con la giustizia di Lorenzo Cimarosa, cugino acquisito del latitante. Luogo di snodo per l’invio e la ricezione dei pizzini era proprio una masseria in contrada Lippone (tra Mazara del Vallo e Campobello di Mazara) di Vito Gondola, detto “Coffa”. L’inchiesta porto’ all’arresto di altre dieci persone: sei (Giovanni Loretta, Pietro Giambalvo, Vincenzo Giambalvo, Domenico Scimonelli, Michele Terranova, Michele Gucciardi) giudicate con il rito abbreviato dinanzi al gup di Palermo, quattro (Sergio Giglio, Ugo Di Leonardo, Giovanni Mattarella e Leonardo Agueci) tuttora sotto processo a Marsala.

La posizione di Gondola – che adesso si trova agli arresti domiciliari – per oltre un anno e’ rimasta sospesa, fino al rinvio a giudizio. Il giudice Sergio Gulotta ha ammesso come parti civili le associazioni Antiracket Paolo Borsellino e Codici Sicilia, rinviando il procedimento al 5 ottobre, in concomitanza con l’udienza ai danni di Giglio, Di Leonardo, Mattarella e Agueci, nel tentativo di unificare i procedimenti.