Mafia: Cosa Nostra attraversa ‘fase transizione’

Mentre Totò Riina è in fin di vita “Cosa nostra attraversa una fase di transizione in attesa del rinnovamento della leadership”.

E’ questa l’analisi dell'”attuale organizzazione e struttura operativa della mafia“, tracciata nel corso della conferenza interprovinciale delle autorità di pubblica sicurezza della Sicilia Occidentale che si è svolta oggi a Palermo, presieduta dal prefetto Antonella De Miro, alla presenza del capo della Polizia, Franco Gabrielli.

Sono intervenuti anche, il vice capo di gabinetto vicario del Ministro dell’Interno Patrizia Impresa, i prefetti delle province di Agrigento, Caltanissetta e Trapani, i vertici degli uffici giudiziari, dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza e della Dia.

L'arrivo in prefettura del capo della Polizia, Gabrielli
Il capo della Polizia Gabrielli con il prefetto Nicola Diomede
Il gruppo agrigentino dei comandanti delle forze dell'ordine

Tutti seduti intorno ad un tavolo per fare il punto sulle azioni di contrasto ai boss. E’ stata sottolineata da una parte “l’importanza dei successi investigativi e giudiziari degli ultimi 20 anni che hanno inferto un duro colpo all’ala eversiva e stragista di cosa nostra”, dall’altra è stato confermato che Cosa nostra “pur continuando a perseguire una politica di mimetizzazione e di basso profilo, è ancora vitale e radicata nel territorio”, come sottolinea il documento finale.

Tutti concordano sul fatto che “Cosa nostra attraversa una fase di transizione in attesa del rinnovamento della leadership e degli organi decisionali che si concluderà nel momento in cui si sarà dotata di un vertice, riconosciuto da tutte le famiglie e di una nuova strategia condivisa.

Le indagini hanno inoltre evidenziato che, pur in assenza della Commissione interprovinciale e della cupola, “esistono relazioni ed accordi tra capi e reggenti dei vari mandamenti palermitani e delle altre province per delineare strategie criminali di comune interesse”.

Apprensione è stata espressa nel corso della riunione del Comitato per “le numerose scarcerazioni per fine pena di mafiosi condannati per gravi delitti, tenuto pure conto che il loro ritorno in libertà può determinare un mutamento degli attuali equilibri e all’interno di uno stesso mandamento e tra mandamenti diversi”.

E’ stato inoltre ribadito che “Cosa nostra mantiene ancora uno spiccato interesse verso la pratica estorsiva, tuttavia meno remunerativa rispetto al passato”.

E sottolineato il crescente diretto interesse di Cosa nostra “verso la gestione del traffico degli stupefacenti, anche attraverso i contatti con i sodalizi camorristici e in rapporto con le organizzazioni transoceaniche ed i narcos”.

Infine, è stata svolta una “approfondita valutazione con riferimento al mutamento di Cosa nostra in organizzazione affaristica, che opera in ambienti capitalistico finanziari, in aree nazionali ed internazionali, agendo nel massimo silenzio per riciclare i capitali illeciti, facendo ricorso a professionisti esperti per la gestione degli affari economici più complessi”.