Operazione “Kronos”, chiesti 10 anni per il favarese Giuseppe Quaranta

La Procura di Catania stringe il cerchio sulla cupola del clan Santapaola con pesanti richieste di pena all’interno del processo (stralcio abbreviato) scaturito dall’operazione Kronos del Ros.
Tra gli imputati anche un favarese Giuseppe Quaranta, difeso dall’avvocato Giuseppe Barba, per il quale i pubblici ministeri della Dda di Catania, Antonino Fanara e Agata Santonocito che hanno concluso la requisitoria, hanno chiesto la condanna, per la ipotesi di estorsione aggravata dal metodo mafioso si danni di un imprenditore di Palma di Montechiaro, ad anni 10 di reclusione, pena già ridotta per il rito.
Il processo, in abbreviato, si celebra davanti il Gup Carlo Cannella.
Oggi sono iniziate le discussioni dei difensori.
L’inchiesta ha messo a nudo che operava un triunvirato di Cosa nostra composto da Francesco Santapaola (detto Coluccio, figlio di Turi e cugino di secondo grado di Nitto), Turi Seminara (boss di Caltagirone), e Pippo Floridia (dei Nardo di Lentini). Le indagini del Ros avevano seguito in diretta i vari summit che avevano portato alla riorganizzazione della cosca. Ad un certo punto ci sono tutti gli indizi per una cruenta guerra di sangue. Nel mirino di due imputati, Salvatore Di Benedetto e Giovanni Pappalardo, finisce il boss di Palagonia Alfonzo Fiammetta.
Queste le altre richieste: Francesco Amantea, 20 anni; Rosario Bontempo Scavo, 10 anni e 8 mesi; Benito Brundo, 12 anni; Silvio Corra, 12 anni e 2 mesi e 8mila euro di multa; Pierpaolo Di Gaetano 11 anni e 4 mesi; Rosario Di Pietro, 4 anni; Cosimo Davide Ferlito, 13 anni e 4 mesi; Alfonso Fiammetta, 14 anni; Pippo Floridia, 20 anni; Antonino Galioto, 10 anni e 8 mesi; Paolo Galioto, 14 anni e 2 mesi; Angelo Giglio Spampinato, 14 anni e 2 mesi; Angelo Marcello Magrì, 14 anni e 6 mesi; Giuseppe Mirenna, 20 anni; Carmelo Oliva, 14 anni e 8.000 euro di multa; Febronio Oliva, 14 anni e 2 mesi; Fabrizio Pappalardo, 10 anni e 8mila euro di multa; Giovanni Pappalardo, 20 anni e 8.000 euro; Gaetano Antonio Parlacino, 14 anni e 2 mesi; Francesco Pinto, 12 anni; Giovanni Pinto, 8 anni; Giuseppe Quaranta, 10 anni e 8mila euro; Vito Romeo, 12 anni e 8000 euro; Ilario Rosa, 10 anni e 8.000 euro; Salvatore Russo, 10 anni e 8 mesi; Francesco Santapaola, 20 anni; Giuseppe Simonte, 16 anni; Rino Simonte, ergastolo.
L’indagine del Ros portò in manette lo zoccolo duro della nuova famiglia mafiosa, tra cui i tre capi Francesco Santapaola (con il suo braccio destro il paternese Ciccio Mirenna), Turi Seminara (erede di Ciccio La Rocca nel calatino) e Pippo Floridia (clan Nardo). Il cuore dell’inchiesta Kronos sono le intercettazioni del Ros che immortalano summit, incontri e agguati falliti. La Procura fotografa il sistema, gli affari, la carta delle estorsioni, gli equilibri e i ruoli all’interno del nuovo organigramma della cosca. L’indagine non si ferma alla retata di aprile ma continua fino allo scorso novembre quando arrivano le manette per Angelo Marcello Magrì, che stava cercando di organizzare le file dopo la batosta subita dagli arresti del Ros. L’inchiesta riesce anche a far luce sul duplice delitto di Raddusa.