Processo “Demetra”, pubblici ministeri contestano nuove accuse

La nuova ipotesi di reato che coinvolge sedici dei 53 imputati del processo Demetra è stata contestata in udienza, oggi, davanti ai giudici del Tribunale di Agrigento guidati da Giuseppe Melisenda Giambertoni. Per i pubblici ministeri Andrea Maggioni e Matteo Delpini, il medico Salvatore Conti avrebbe falsificato alcune diagnosi certificandole nel diario clinico dell’Inail che poi ha erogato indennità al lavoratore presunto infortunato. Il reato è di falso e riguarda Giuseppe Vincenzo Terrazzino, 52 anni, capo di un patronato e dominus dell’organizzazione smantellata dai carabinieri; il radiologo di Aragona, Salvatore Russo, 38 anni; il medico dell’Inail Salvatore Conti, 59 anni; l’imprenditore Giorgio Lo Presti, 62 anni, di Porto Empedocle e i beneficiari Fabrizio Santamaria, 33 anni, di Ribera; Salvatore Tortorici, 28 anni, di Ribera; Giacomo Giuca, 26 anni, di Agrigento; Jessica Giglio, 26 anni, di Caltanissetta; Michele Baldarelli, 56 anni, di Agrigento; Ruben Arrigo, 25 anni, di Agrigento; Ernesto Lo Presti, 26 anni, di Agrigento; Aymen Merdassi, 32 anni, originario della Tunisia; Renato Salamone, 24 anni, di Agrigento; Giuseppe Gangarossa, 41 anni, di Agrigento; Giovanni Salemi, 36 anni, di Agrigento e Cristian Giardino, 32 anni, di Bollate.
Il processo è stato rinviato all’8 maggio per sentire alcune testimoni, alcuni dei quali, interrogati oggi, hanno ammesso di aver agevolato il “metodo” Terrazzino.

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