Sindaci e parlamentari in difesa della Scala dei Turchi; MareAmico: “Accesi i riflettori”

“La Scala dei Turchi è un bene pubblico che abbiamo posseduto da sempre, da tempo immemorabile, e così dovrà rimanere, altro che proprietà privata”. Lo ha detto il sindaco di Realmonte, Lillo Zicari, che oggi alla Scala dei Turchi ha chiamato al suo fianco sindaci e parlamentari dell’Agrigentino arrivati numerosi contro “il tentativo di privatizzare un Sito di importanza comunitaria per trarne facili profitti”.
Le accuse del sindaco sono rivolte al proprietario delle particelle catastali su cui ricade l’area della scogliera bianca, candidata a diventare patrimonio Unesco, il signor Ferdinando Sciabbarrà il quale, davanti a un notaio, ha affidato l’area al responsabile dell’associazione ambientalista Mareamico Agrigento Claudio Lombardo che ha annunciato nelle scorse settimane un nuovo piano di gestione della Scala dei Turchi che prevede un ticket d’ingresso di 3 euro e l’assunzione di quindici lavoratori.
Ma il sindaco non ci sta e procede per le vie legali.
“La settimana scorsa – ha detto oggi – abbiamo già depositato presso il tribunale di Agrigento un atto di citazione avverso il dottor Ferdinando Sciabbarrà che rivendica la proprietà del bene. Noi spieghiamo che la proprietà del bene è del Comune. La Scala dei Turchi è nostra anche per usucapione. Da sempre a prendersene cura sono il Comune, la Provincia, la Regione, lo Stato. Dai servizi per l’igiene pubblica a quelli per la sicurezza. A partire dal primo maggio l’amministrazione comunale, con un nuovo progetto di servizio civico che coinvolge cittadini di Realmonte, gestirà il sito e attiverà nuovi servizi. Quattro persone, per tutta la giornata – ha spiegato il primo cittadino – si occuperanno della sorveglianza del sito e forniranno informazioni ai turisti su quello che si potrà fare e quello che verrà vietato, a partire dall’asportazione di marna che tra l’altro fa male alla pelle diversamente da quello che pensano molti visitatori. Saremo noi ad occuparci dalla Scala dei Turchi, a tutelarla più di quanto abbiamo fatto finora. Un luogo che appartiene ai cittadini del mondo e noi faremo in modo che tutti possano continuarne a goderne con la dovuta cautela ed il giusto rispetto. Siamo pronti – ha detto il sindaco – a condividere il percorso di salvaguardia con tutti coloro che, animati di buona volontà, vorranno spendersi per la difesa del bene, ma staremo lontani dagli speculatori e da chi lotta per la sottrazione del bene al pubblico, a vantaggio delle ingiuste richieste del privato, mosso soltanto dal miraggio di facili profitti”.
“La Scala dei Turchi è di tutti. Non è la Fontana di Trevi di Totò e Peppino. Deve restare bene di tutti”, ha detto il sindaco di Agrigento Lillo Firetto.
“Siamo riusciti ad accendere i riflettori sulla Scala dei Turchi”.
L’associazione ambientalista di Agrigento, Mareamico, parla e lo fa attraverso i canali social. Quest’oggi alla Scala dei Turchi, l’incontro per dire no alla “privatizzazione” della marna.
“Con la manifestazione di oggi il Comune ha dimostrato la volontà/disponibilità di gestire e tutelare la Scala dei Turchi. Ora si passi ai fatti: si chieda l’esproprio del bene – visto che si tratta di proprietà privata – e si organizzi tutto quanto serve, a cominciare dall’assicurazione civile nei confronti dei visitatori, la pulizia, la guardiania e tutto quanto avevamo già previsto con il nostro progetto. Mareamico vigilerà”.

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