Tangenti a Campobello, Gip manda ai domiciliari Nigro e La Mendola: indagati si accusano a vicenda

Fermo non convalidato ma arresto formalmente contestato durante l’udienza di convalida. Per i dipendenti del Comune di Campobello di Licata, Francesco Gioacchino La Mendola, 48 anni, e il funzionario del settore ambiente, Giuseppe Nigro, 48 anni, si sono schiuse le porte del carcere di Petrusa per una più agevole detenzione ai domiciliari.
Entrambi come recitava ieri l’agenzia Ansa sono stati arrestati dai carabinieri del Reparto operativo Agrigento guidati dal colonnello Rodrigo Micucci e dal capitano Luca Armao, in flagranza di reato, per concussione in concorso.
L’inchiesta, coordinata dal Pm Carlo Cinque, nasce dalla denuncia dei titolari della ditta Omnia srl che opera nel settore dello smaltimento dei rifiuti speciali, amianto in particolar modo, che ha denunciato di avere ricevuto da La Mendola la richiesta di una tangente, per un importo di 3 mila euro, se non voleva vedersi bloccare i pagamenti per l’appalto che stava svolgendo per conto dell’ente.
La Mendola – subito dopo l’arresto avvenuto a Piano Bugiades a Licata dove sarebbe stato bloccato dopo aver intascato la busta con i soldi – avrebbe confessato tirando in ballo il dirigente del settore ambiente, dicendo che la tangente l’avrebbe dovuta spartire con lui. I carabinieri hanno sequestrato in Comune i pc dei due impiegati, che hanno nominato come difensori gli avvocati Angelo Balsamo e Salvatore Manganello.
E se La Mendola accusa Nigro, quest’ultimo accusa La Mendola. Interrogato dal Gip, Alfonso Malato, il dirigente comunale non ha esitato a definire millantatore il suo sottoposto negando ogni coinvolgimento con la vicenda tangentizia.