Agrigento: “La civiltà dei bambini” irrompe sulla strada della legalità

Enzo Alessi e Margherita Rimi

Enzo Alessi, Stella Vella e Giusi Terrasi

Funzionari delle istituzioni tra il pubblico

Oltre una decina di anni fa, Lillo Firetto e Lorenzo Rosso diedero vita a Porto Empedocle ai “Caffè letterari” sollecitati anche dalla presenza formidabile del successo di Andrea Camilleri.

Un comunista, Camilleri, che Firetto, lui democristiano, fu costretto ad omaggiare avendone anche, ovviamente,  dei ritorni personali di immagine.

I funzionari Patrizia Nicastro e Chiara Sciarabba al centro il comandante Capitaneria di Porto Empedocle, Filippo Maria Parisi

Il pubblico del caffè letterario

L’attrice Giusi Carreca legge i versi di Margherita Rimi

Di una nuova immagine di democristiano laico, non fondamentalista, non bigotto per niente odioso del culturame, come veniva tramandato fino ad allora. I caffè letterari furono esportati extra moenia empedocline e ne ricordiamo uno organizzato ad Agrigento  presso una osteria in via Atenea, in una traversa affollata di pubblico perché quella sera era protagonista il famoso commissario di polizia Michele Giuttari, grande inquisitore del “mostro di Firenze” e dei suoi compagni di merende che, raccontava, di essersi recluso per tre mesi col suo staff nei sotterranei di un vecchio hotel per studiare il caso. Da allora la fama di Firetto-culturale si  estese dal borgo marinaro ad Agrigento per collocarsi poi a Palazzo d’Orleans per finire di nuovo ad Agrigento come sindaco.

L’attrice Giusy Carreca

L’intervento di Totò Nocera Bracco

Tavolo della presidenza

Tra il pubblico i funzionari Patrizia Nicastro e Chiara Sciarabba al centro il comandante della capitaneria di Porto Empedocle Filippo Maria Parisi

Perché abbiamo raccontato questo preambolo?

Semplice, perché chiunque lo organizzi, il caffè letterario annovera in se potenziali enormi di comunicazione, di consenso, di riflessione. Lo ha rimarcato solennemente il primo ospite del “Caffè”  di quest’anno, Vito Piazza, scrittore e pedagogo, che ha inaugurato “Sulla strada della legalità” proposto dalla questura di Agrigento e  alla quale il Piazza ha indirizzato complimenti che non sono stati di prammatica. Siamo arrivati l’altra sera al quarto incontro, ospiti la poetessa e neuropsichiatra infantile Margherita Rimi e la scrittrice Stella Vella che presentava il suo libretto di racconti “Oltre”.

Di  Stella Vella poetessa   si è accennato poco anche perché non poteva essere opposta né complementare  a Margherita Rimi che con i suoi volumi di poesie sulla “civiltà dei bambini” si è collocata, (forse suo malgrado perché è una “tipa” molto schiva e per fortuna ha trovato critici che l’hanno giustamente collocata) sulla scia di grandi correnti letterarie che, per non andare lontano, partono da Charles Dickens, attraversano l’Elsa Morante de “Il mondo salvato dai ragazzini” per posarsi sui versi della Rimi (letti come al solito con grande intensità dall’attrice Giusi Carreca), oggi più unica che sola a dibattere e scandagliare la misteriosa epifania dell’infanzia più o meno violata e incompresa. L’incontro dell’altra sera era presenziato da due funzionari della questura, Patrizia Nicastro e Chiara Sciarabba e quando il cronista esterna l’opinione di potenziare il caffe letterario  con un comitato di lettura, il conduttore della manifestazione Enzo Alessi, sembra gradire la proposta.

Aggiungeremmo anche che si è in tempo per iniziare già quest’anno invitando gente impegnata nel sociale e nella scrittura per animare lo scambio di opinioni. Certo, non è molto facile ma a nostro parere bisogna uscire al più presto dal solito clichè.

Ne saremmo rivitalizzati tutti. Anche i poliziotti che per dibattere certi loro problemi non possono neanche contare, per ovvii motivi. sui  loro sindacati. Lo può fare invece la società civile “infiltrata” in questa manifestazione, con coraggio e lealtà verso le istituzioni. Un’ultima testimonianza per il lettore che non era presente all’incontro con la Rimi vorremmo ancora darla. Le poesie della Rimi sono edite da Marsilio il cui presidente è Cesare De Michelis, italianista, critico e docente universitario che qualche anno fa ha  dichiarato: “La letteratura di oggi? Bella ma effimera come l’intrattenimento. La letteratura non è uno strumento scientifico per interpretare la realtà, ma un luogo in cui la parola, cioè la massima espressione dell’Uomo, s’incontra con la memoria e la riflessione, da cui nasce il giudizio.. . Io ho fiducia nel futuro, dico solo che credo più alla tradizione che all’innovazione. Oggi siamo come dopo un terremoto: non si ricostruisce la città da zero, ma recuperando quello che avevamo prima, salvando i pezzi: avremo un Paese nuovo, ma con la memoria dell’antico».

Ma non vi sembra di essere ad Agrigento?

Testo e foto di Diego Romeo